L’affare Oracle-OpenAI sorprende Wall Street: ecco i motivi dietro l’impatto inatteso.

L’affare Oracle-OpenAI sorprende Wall Street: ecco i motivi dietro l’impatto inatteso.

La capacità di calcolo è sempre stata una limitazione per le aziende di intelligenza artificiale. È così importante che gli investitori hanno acquistato migliaia di chip Nvidia per garantire l’accesso all’energia necessaria. Andreessen Horowitz, ad esempio, ha acquistato oltre 20.000 GPU, mentre Nat Friedman e Daniel Gross hanno affittato accesso a un cluster di 4.000 GPU.

Tuttavia, la potenza non ha valore senza energia. Per garantire che i loro data center rimangano alimentati, le grandi aziende tecnologiche stanno acquisendo fattorie solari, comprando centrali nucleari e firmando accordi con startup geotermiche. Finora, OpenAI si è mantenuta relativamente silenziosa su questo fronte. Pur avendo investito in startup del settore energetico, come Oklo e Helion, non ha allocato capitali direttamente nell’energia come hanno fatto Google, Meta o Amazon.

Con un accordo di elaborazione da 4,5 gigawatt, questa situazione potrebbe presto cambiare. È probabile che OpenAI svolga un ruolo indiretto, pagando Oracle per gestire le infrastrutture fisiche, un settore in cui ha un’ampia esperienza. Questo approccio potrebbe rendere l’azienda “leggera” in termini di asset, il che sicuramente farà felici gli investitori e aiuterà a mantenere la sua valutazione in linea con altre startup di AI incentrate sul software, invece che con aziende tecnologiche tradizionali che hanno infrastrutture costose.

Fonti:
– TechCrunch
– Gartner
– Rhodium Group

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