Lapo Elkann, falso sequestro e droga: il giudice archivia tutte le accuse

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L’ufficio della procura distrettuale di Manhattan guidata da Cyrus Vance, ha deciso di «lasciar cadere le accuse» contro Lapo Elkann. Era lo scorso 29 novembre, quando il nipote di Gianni Agnelli venne arrestato e poi rilasciato dalla polizia di New York, era il giorno del Ringraziamento, arrivato negli USA per un week and di divertimento era poi era finito per passare due giorni con una escort trans consumando alcol e droga.

Una volta finiti i soldi, l’imprenditore, avrebbe inscenato un rapimento per ottenere dalla famiglia un “riscatto” di 10mila dollari. Dopo l’allarme lanciato dallo stesso Lapo, un rappresentante della famiglia Agnelli si era rivolto alla polizia, che avrebbe organizzato un appuntamento per la consegna del denaro. Quando la coppia si è presentata per lo scambio, è stata fermata dagli agenti. Il reato di falsa denuncia, secondo la legge americana, può comportare una pena compresa tra i due e i dieci anni di carcere.

Lapo Elkann non è nuovo a scandali che hanno messo in imbarazzo la famiglia Agnelli. Basti ricordare quando, alla fine del 2005, venne salvato da una overdose di droga in un appartamento di Torino dopo una notte in compagnia del trans Patrizia.
«La decisione di oggi mi rincuora e rinforza il sentimento di fiducia che da sempre ripongo nella giustizia americana», commenta lo stesso Lapo Elkann. «Ho attraversato un momento difficile», ammette Lapo che ringrazia la sua famiglia «e tutti quello che gli sono stati vicino» e conferma il suo impegno a «sostenere le aziende cui ho dato vita».

L’avvocato Zelin si è presentato in tribunale per discutere la causa e ha poi comunicato ai giornalisti la decisione del procuratore: «Dopo un’indagine approfondita è stato appurato che il mio cliente non abbia commesso alcun reato». Zelin ha poi aggiunto: «Lapo Elkann è molto felice e sollevato. Ora il vento torna a suo favore. Consideratelo per quello che è: una persona brillante, creativa e filantropica».

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