Mattarella: “Il regime fascista fu complice di Auschwitz, mai più”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza di Auschwitz come simbolo del male assoluto, emanato da un’ideologia discriminatoria che ha portato alla morte milioni di innocenti. Ha esortato a non cedere allo sconforto e a combattere il risorgente antisemitismo, denunciando gli insulti razzisti contro la senatrice Segre sui social media. Ha ribadito l’impegno per la pace, la giustizia e la fratellanza, richiamando il grido “Mai più!” che risuona costantemente dall’abisso di Auschwitz. Ha esortato a combattere con coraggio e determinazione le forze oscure che minacciano questi valori fondamentali.
Il monito di Auschwitz e la lotta contro l’antisemitismo
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la celebrazione per il Giorno della Memoria al Quirinale, ha definito Auschwitz come il non luogo per eccellenza, simbolo di una nebulosa dove le coordinate spaziali si smarriscono e il tempo si ferma. Ha sottolineato come lo sterminio nazista non sia stato un caso isolato, ma una macchina di morte lucidamente progettata da uomini per sopprimere individui innocenti, intere comunità e culture considerate inferiori. Auschwitz rappresenta il culmine di un sistema basato su un’ideologia barbara e disumana, frutto delle leggi razziste emanate durante il regime fascista.
Il presidente ha esortato a non cedere allo sconforto, ma a mantenere fiducia nel futuro dell’umanità e nella capacità di tante persone di opporsi con coraggio e onestà alle forze oscure che minacciano la pace, la giustizia e la fratellanza. Ha ricordato il grido “Mai più!” che risuona ancora oggi dall’abisso di Auschwitz, come monito per le generazioni future.
Mattarella ha inoltre messo in guardia dal risorgente antisemitismo, definendolo una piaga in crescita che va respinta con fermezza. Ha condannato gli ignobili insulti razzisti rivolti alla senatrice Segre sui social media, soprattutto considerando che tali piattaforme, nate per esprimere libertà, spesso si trasformano in strumenti di violenza e negazione dei diritti umani. Ha sottolineato l’importanza di reprimere tali comportamenti, definendoli reati gravi che vanno perseguiti per tutelare la libertà e la giustizia.
Il monito di Auschwitz: non cediamo allo sconforto
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato l’importanza di Auschwitz come simbolo del culmine di un sistema disumano e barbaro. Il campo di concentramento rappresenta l’abisso più oscuro mai toccato nella storia dell’umanità, dove milioni di persone furono vittime dell’ideologia nazista che le considerava inferiori e senza diritto di esistere.
Mattarella ha esortato a non cedere allo sconforto, mantenendo la fiducia nel futuro dell’umanità e nella determinazione delle persone a difendere la pace, la giustizia e la fratellanza. Il grido “Mai più!” che proviene da Auschwitz deve risuonare forte e alto, una costante richiesta di memoria e di impegno per evitare che simili tragedie si ripetano.
Il presidente ha anche messo in guardia dal risorgente antisemitismo, una piaga in crescita che deve essere respinta con forza. Gli insulti razzisti rivolti alla senatrice Segre sono inaccettabili e devono essere perseguiti come gravi reati, a tutela della libertà e della giustizia.
E’ fondamentale mettere un argine a queste manifestazioni di odio e intolleranza, sia online che offline, e impegnarsi affinché la memoria di Auschwitz continui a essere un monito contro qualsiasi forma di discriminazione e violenza. Solo così potremo onorare veramente la memoria delle vittime dell’Olocausto e assicurarci che il passato non venga dimenticato.
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