Mattarella: “La Strage di Capaci, una delle ferite più profonde della nostra storia”

Mattarella: “La Strage di Capaci, una delle ferite più profonde della nostra storia”

Mattarella: “La Strage di Capaci, una delle ferite più profonde della nostra storia”

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commemorato il 33esimo anniversario della strage di Capaci, evidenziando l’impatto profondo che l’attacco mafioso ha avuto sulla storia italiana. Ha ricordato le vittime, tra cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, servitori dello Stato uccisi dalla violenza mafiosa. Queste tragedie hanno spinto la società e le istituzioni a reagire, svelando il pericolo rappresentato dalla mafia per la libertà dei cittadini. Mattarella ha sottolineato l’importanza di un impegno continuo nella lotta contro la mafia, coinvolgendo le nuove generazioni per costruire un futuro libero da criminalità.

Ricordo e Impegno Contro la Mafia: 33 Anni Dopo la Strage di Capaci

ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato il tragico attacco della mafia avvenuto trentatré anni fa a Capaci, un evento che segna una delle ferite più profonde della storia italiana. Poche settimane dopo, un altro attacco in via D’Amelio a Palermo ha ulteriormente evidenziato la brutalità dell’organizzazione mafiosa, causando la morte di uomini e donne che si sono sacrificati per la giustizia.

Il Capo dello Stato ha dedicato un pensiero toccante a tutte le vittime di queste stragi, a partire da Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, fino a Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Il ricordo di queste persone è inseparabile da quello di Paolo Borsellino e degli altri servitori dello Stato, uccisi dalla mafia in un tentativo di piegare la società civile. Gli eventi tragici hanno innescato una reazione di risveglio nella società e nelle istituzioni, rivelando la minaccia costante che la mafia rappresenta per la libertà di ogni cittadino.

Nel corso degli anni, l’impegno contro la mafia ha preso piede, portando a risultati significativi nella lotta contro l’organizzazione criminale. Le parole di Falcone, che sosteneva che la mafia avrebbe avuto un inizio e una fine, risuonano ancora oggi come un invito alla coerenza e all’azione. È essenziale che ogni membro della società contribuisca attivamente alla costruzione di un ambiente libero da influenze mafiose.

Il 23 maggio, ricordato come la Giornata della legalità, ha assunto un significato profondo e simbolico. È fondamentale mantenere alta la vigilanza e coinvolgere le nuove generazioni nella lotta per un futuro senza criminalità. Solo attraverso l’educazione e il senso di responsabilità collettivo si potrà onorare la memoria di Falcone e Borsellino, costruendo una società migliore.

Il Ricordo di Capaci: Riflessioni sul Ruolo della Legalità

ROMA (ITALPRESS) – “L’attacco brutale e sanguinoso perpetrato dalla mafia 33 anni fa a Capaci, seguito da un altro attentato a via D’Amelio a Palermo, rappresenta una delle ferite più profonde della nostra storia repubblicana.” Queste sono le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci.

“Il primo pensiero, carico di emozione come allora – ha continuato il Capo dello Stato – è rivolto a coloro che hanno perso la vita: Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, insieme ad Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. A loro si unisce indelebilmente il ricordo di Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina. Questi servitori dello Stato furono vittime della brutalità mafiosa, uccisi per piegare la volontà della comunità civile.”

“Quei tragici eventi innescarono una reazione nella società e nelle istituzioni. L’azione stragista mise in evidenza la minaccia alla libertà di ogni cittadino e portò a una maggiore determinazione nel combattere la mafia. I colpi contro l’organizzazione criminale furono così pesanti da scardinare le sue aree di potere.” Durante le sue riflessioni, Mattarella ha citato Falcone, che affermava: ‘La mafia, come ogni fatto umano, ha un inizio e avrà anche una fine’.

“È fondamentale mantenere attivo l’impegno contro la mafia, affrontando le sue trasformazioni e i legami con il mondo economico. La memoria di Falcone e Borsellino ha trasformato il 23 maggio nella Giornata della legalità, un’opportunità per rimanere vigili e coinvolgere le giovani generazioni nella costruzione di un futuro libero da vincoli criminosi,” ha concluso il Presidente.

– foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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