Milano, sgomberato il Leoncavallo: Salvini annuncia fine dell’illegalità dopo decenni.
Sgombero storico a Milano: il caso dell’immobile in Via Watteau
MILANO (ITALPRESS) – Le operazioni di sgombero dell’immobile situato in Via Watteau 7 a Milano, di proprietà della società “L’Orologio s.r.l.”, hanno avuto successo. L’immobile era stato occupato abusivamente dall’“Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo” e, dopo quasi trent’anni di occupazione, è stato finalmente restituito alla sua legittima proprietà per la necessaria messa in sicurezza. La questione è stata al centro di un lungo contenzioso legale, poiché l’immobile era occupato senza titolo dal settembre 1994.
Un lungo cammino verso la legalità
La situazione ha avuto inizio nel 2005, quando sono stati effettuati numerosi tentativi di accesso da parte dell’Ufficiale Giudiziario. Ogni tentativo, però, si è rivelato infruttuoso, portando la società proprietaria a intraprendere azioni legali per ottenere un risarcimento per i danni causati dal ritardo nell’esecuzione dell’ordine di sgombero. La Corte di Appello di Milano ha confermato la responsabilità del Ministero dell’Interno, condannandolo al pagamento di euro 3.309.150,00 come risarcimento per il danno subito dalla società proprietaria. Tale somma si compone di euro 303.915,00 all’anno per gli ultimi dieci anni, oltre alle spese legali e agli interessi.
Il successo di questo sgombero rappresenta un passo importante per garantire la legalità e il rispetto della proprietà privata. Le perplessità su una legalità tollerata per decenni sembrano finalmente trovare risposta, con l’esito del processo che sottolinea l’impegno delle autorità nel ristabilire l’ordine. Come affermato dal leader della Lega, Matteo Salvini, “Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti: afuera!”.
La posizione del governo è chiara. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha dichiarato che lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità che ha caratterizzato quell’immobile. “Per trent’anni quell’immobile è stato occupato abusivamente. E al danno si è aggiunta la beffa: lo Stato costretto persino a risarcire i danni dell’occupazione”, ha sottolineato.
Fra le azioni messe in atto dal governo, dall’inizio del mandato sono già stati sgomberati quasi 4.000 immobili, che comprendono alloggi di edilizia residenziale pubblica e strutture di particolare rilevanza. Questo sgombero segna un altro passo in una strategia costante di tolleranza zero contro le occupazioni abusive. Il governo si propone di portare avanti questa iniziativa per garantire un ambiente favorevole per tutti i cittadini.
Il risvolto di questa operazione ha quindi importanti implicazioni non solo per la società proprietaria, ma anche per la comunità milanese. La restituzione dell’immobile alla proprietà legittima serve come segnale eloquente del fatto che le istituzioni stanno prendendo sul serio il problema delle occupazioni abusive e dei diritti sulla proprietà. La pressione esercitata dalle autorità potrebbe anche influenzare positivamente altri casi di occupazioni illegittime in corso in diverse città italiane.
Le operazioni di sgombero come quella avvenuta in Via Watteau non sono senza polemiche, e rappresentano un argomento delicato nel dibattito sociale. Tuttavia, la legalità e la sicurezza devono prevalere, e le azioni intraprese dalle autorità mirano a risolvere un problema che si protrae da anni. Oltre alla questione legale, c’è anche un’importante dimensione sociale da considerare, poiché è fondamentale trovare un equilibrio tra il rispetto dei diritti individuali e la necessità di proteggere la proprietà privata.
In attesa di ulteriori sviluppi, gli eventi in Via Watteau pongono l’accento sulla necessità di un approccio ben ponderato e proattivo per affrontare questioni legate all’occupazione abusiva. Il governo italiano, attraverso queste azioni, comunica un messaggio di fermezza e determinazione nella lotta contro le occupazioni illegali.
A questo punto, resta da vedere come reagiranno le organizzazioni e i gruppi sociali coinvolti, e quale impatto avrà questo sgombero sulle politiche future riguardanti l’occupazione abusiva in Italia. Sarà interessante monitorare le reazioni e gli sviluppi nei prossimi mesi, man mano che la situazione evolve.
Fonti ufficiali: Ministero dell’Interno, Corte di Appello di Milano, ITALPRESS.
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