Missili dall’Iran colpiscono Israele: l’ospedale di Beer Sheva sotto attacco, “linea rossa superata”.

Missili dall’Iran colpiscono Israele: l’ospedale di Beer Sheva sotto attacco, “linea rossa superata”.

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Cresce la tensione in Medio Oriente: l’Iran lancia missili su Israele

ROMA (ITALPRESS) – La situazione in Medio Oriente si aggrava con una nuova ondata di attacchi missilistici dall’Iran. I media israeliani riportano che tre persone sono rimaste gravemente ferite e altre 34 hanno riportato contusioni a causa del bombardamento che ha preso di mira le città di Tel Aviv, Holon e Ramat Gan. Un missile ha colpito anche l’ospedale Soroka di Beersheva, causando danni significativi e provocando una forte reazione da parte delle autorità israeliane. Le immagini diffuse sui social mostrano un palazzo a Ramat Gan con le finestre frantumate e sirene che squillano in tutto il Paese.

L’Escalation del Conflitto

L’attacco rappresenta la quattordicesima ondata di bombardamenti lanciati dall’Iran su Israele. Questa mattina, un portavoce dell’Operazione “Vera Promessa 3” ha confermato il lancio di missili superpesanti a lungo raggio, mirati principalmente a strutture militari israeliane. Secondo quanto riportato dai media iraniani, il quartier generale dell’esercito e dei servizi d’intelligence è stato tra gli obiettivi principali dell’azione di oggi.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reso noto che “esigeremo il prezzo pieno dai tiranni di Teheran” per il bombardamento all’ospedale Soroka. Ha definito l’evento un attacco diretto contro i civili e ha sollecitato la comunità internazionale a prendere posizione.

Reazioni da Parte delle Autorità Israeliane

Il ministro della Salute israeliano, Uriel Buso, ha qualificato l’attacco contro l’ospedale come un “atto di terrorismo” e un “crimine di guerra”. Commentando l’incidente, ha affermato: “Abbiamo evitato un disastro gravissimo grazie alle azioni preventive svolte dal ministero della Salute”. Ha inoltre esortato i cittadini a seguire le direttive del Comando del fronte interno per la loro sicurezza.

Anche il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, non ha esitato a condannare il bombardamento, affermando che il “codardo dittatore iraniano” si nasconde “nelle profondità del bunker” mentre colpisce obiettivi civili. Katz ha ordinato un aumento dell’intensità degli attacchi contro obiettivi strategici in Iran.

Gideon Sa’ar, ministro degli Esteri israeliano, ha aggiunto che l’azione dell’Iran rappresenta un nuovo livello di aggressività, dichiarando che “il regime iraniano non ha limiti” e che Israele è pronto a rispondere.

Militare e Strategia

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno attaccato un reattore nucleare non attivo in Iran come parte delle loro operazioni per danneggiare il programma nucleare iraniano. Secondo quanto rivelato dalle IDF, 40 caccia israeliani hanno effettuato strikes su oltre 100 obiettivi militari in Iran. Questi attacchi hanno incluso siti per la produzione di armi nucleari e fabbriche di missili balistici.

Le IDF hanno anche confermato di aver colpito un sito utilizzato per lo sviluppo di armi nucleari a Natanz. In particolare, è stata distrutta la struttura progettata per contenere il reattore di Arak, che inizialmente doveva produrre plutonio ad alto rendimento. Questo attacco rappresenta un passo significativo nella strategia israeliana di prevenire la proliferazione nucleare in Medio Oriente.

Conseguenze per la Popolazione Civile

Dall’inizio dell’Operazione “Rising Lion”, l’Iran ha lanciato oltre 400 missili contro Israele. Il bilancio delle vittime è allarmante: 24 persone sono state uccise e 838 ferite, tra cui 11 in gravi condizioni. Il governo israeliano ha già ricevuto oltre 22.000 richieste di risarcimento per danni da parte dei cittadini, segno del severe impatto che gli attacchi stanno avendo sulla popolazione.

In una nota ufficiale, l’Autorità fiscale israeliana ha confermato che le richieste riguardano principalmente danni a edifici e veicoli. Oltre 5.000 persone sono state evacuate dalle loro abitazioni a causa della crescente insicurezza.

Situazione Interna in Iran e Arresti

In un contesto di crescente tensione, le autorità iraniane hanno annunciato di aver arrestato 18 presunti agenti del Mossad a Mashhad. Secondo i media locali, gli arrestati erano coinvolti nella produzione di droni per lo Stato ebraico, evidenziando l’instabilità interna che la Repubblica Islamica sta affrontando.

Attacchi in Libano e Cisgiordania

Le IDF hanno continuato a colpire anche obiettivi in Libano, uccidendo un comandante di Hezbollah, Yassine Abdel Menhem Ezzeddine. Inoltre, hanno demolito la casa di un palestinese responsabile di un attacco terroristico in Cisgiordania. La politica israeliana di demolizione delle abitazioni di chi compie atti terroristici mira a fungere da deterrente contro attentati futuri.

In sintesi, la situazione in Medio Oriente continua a deteriorarsi, con l’Iran che amplifica le sue azioni aggressive mentre Israele risponde con misure militari sempre più drastiche. Resta da vedere come evolverà il conflitto e quali saranno le conseguenze per la stabilità della regione.

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