Nepal revoca il divieto sui social media dopo proteste che diventano mortali.
Le preoccupazioni internazionali
Organizzazioni internazionali, compresi le Nazioni Unite e gruppi di diritti umani come Amnesty International, avevano precedentemente sollevato preoccupazioni riguardo al divieto e alle risposte governative alle proteste. “Esortiamo le autorità a rispettare e garantire i diritti di assemblea pacifica e libertà di espressione,” ha affermato l’Ufficio del Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in una nota di lunedì. Queste parole evidenziano l’importanza di garantire uno spazio sicuro per il libero scambio di idee e opinioni, specialmente in un contesto di crescente repressione delle libertà civili.
Alcune piattaforme, come TikTok e Viber appartenente a Rakuten Group, non sono state colpite dal divieto, poiché il governo ha dichiarato che avevano già ottemperato alla direttiva registrandosi localmente. Questo ha sollevato interrogativi su come le politiche governative siano applicate in modo non uniforme, creando un clima di incertezza tra gli utenti e le aziende.
