Nessuna giustificazione: il video parla chiaro e svela la verità di quest’uomo.
La situazione attuale del ragazzo e le scuse dell’aggressore
Oggi, Angelo Sarritzu racconta che il suo bambino è spaventato e fatica a capire come un genitore possa compiere un simile gesto. “Mi ha chiesto se io potrei mai fare una cosa del genere. Gli ho fatto sapere che è impossibile per me”, ha rivelato il padre, dimostrando il bisogno di rassicurarlo. “Preferirei separarli piuttosto che agire in modo così violento; questo non è il calcio e non dovrebbe mai accadere”, ha ribadito.
L’aggressore, un uomo di 40 anni denunciato per lesioni, ha rilasciato una dichiarazione al Corriere Torino in cui chiede scusa, ma giustifica il suo gesto come difesa del figlio. Secondo la sua avvocata, Beatrice Rinaudo, l’episodio si è limitato a “un unico contatto”, ma il signor Sarritzu sostiene il contrario, facendo riferimento a una violenza ben più grave che ha comportato al suo bambino anche una frattura. “Mio figlio ha riportato una frattura del malleolo e diverse escoriazioni – ha dichiarato – È finito su una sedia a rotelle. La situazione è stata molto più seria di quanto dichiarato.”
É fondamentale che tali eventi vengano discussi e affrontati pubblicamente, poiché ogni episodio di violenza nel contesto sportivo giovanile colpisce non solo gli interessati, ma anche le famiglie e la comunità. Fonte
