Nvidia, Google e Bill Gates sostengono Commonwealth Fusion Systems con 863 milioni di dollari.
Il potere della fusione è stato a lungo promesso come una fonte di energia quasi illimitata. Solo di recente, gli investitori hanno iniziato a vederlo come un’opzione valida. Con i progressi nella tecnologia e nell’intelligenza artificiale che accelerano la ricerca e lo sviluppo, il settore sta diventando un vero e proprio terreno fertile per startup e investitori. All’interno di una reazione di fusione, gli atomi vengono compressi e riscaldati fino a formare un quarto stato della materia noto come plasma. Quando il plasma raggiunge le condizioni giuste, gli atomi iniziano a fondersi, liberando enormi quantità di energia.
Attualmente, CFS sta costruendo un reattore prototipale chiamato Sparc nei sobborghi di Boston. La compagnia prevede di attivarlo entro il prossimo anno e di raggiungere il *scientific breakeven* nel 2027. Questo traguardo rappresenterebbe un momento fondamentale in cui la reazione di fusione produce più energia di quella necessaria per avviarla. Sebbene Sparc non sia progettato per vendere energia alla rete, resta un passaggio cruciale per il successo dell’azienda. Il processo di fusione è complesso e alcune parti della fisica coinvolta non sono ancora del tutto comprese, il che rende l’apertura di nuovi dispositivi un fattore di grande interesse per gli scienziati.
