OpenAI chiede all’amministrazione Trump di estendere il credito d’imposta del Chips Act ai data center.

OpenAI chiede all’amministrazione Trump di estendere il credito d’imposta del Chips Act ai data center.

Il CEO Sam Altman ha fornito ulteriori chiarimenti, dichiarando che OpenAI non desidera alcuna garanzia governativa per i propri data center. Altman ha esemplificato: “Riteniamo che i governi non dovrebbero selezionare vincitori o vinti, e che i contribuenti non dovrebbero salvare aziende che compiono scelte aziendali errate o che perdono nel mercato.” Nonostante ciò, ha accennato che l’azienda ha discusso delle garanzie per i prestiti come parte del supporto alla costruzione di fabbriche di semiconduttori negli Stati Uniti.

Nella stessa comunicazione, Altman ha anticipato che OpenAI prevede di chiudere il 2025 con un fatturato annuo di oltre 20 miliardi di dollari, con prospettive di crescita fino a centinaia di miliardi entro il 2030. Inoltre, ha rivelato che l’azienda ha effettuato impegni in capitale pari a 1,4 trilioni di dollari per i prossimi otto anni. Questi numeri rimarcano le ambizioni enormi di OpenAI e il suo ruolo sempre più cruciale nel panorama tecnologico globale.

Le richieste di OpenAI non si limitano a favorire la propria crescita. Indicano un’iniziativa più ampia: la necessità di creare un ecosistema favorevole all’innovazione tecnologica negli Stati Uniti. A tal proposito, è fondamentale che ci sia una collaborazione effettiva tra aziende private e governo, che possa contribuire a garantire che l’America non perda terreno nella corsa all’intelligenza artificiale.

Secondo fonti ufficiali, come il sito della Casa Bianca e rapporti del Wall Street Journal, l’analisi di come le politiche governative possano influenzare il settore tecnologico continuerà a essere un tema di dibattito. Gli sviluppi futuri potrebbero determinare come le aziende come OpenAI navigheranno in un panorama regolamentato e competitivo.

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