Pedofilia, un abuso ogni 72 ore: una vittima su tre non denuncia

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Pedofilia, un abuso su minori ogni 72 ore. Questo quello che rende noto il Telefono Azzurro Onlus, in occasione della Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pornografia. In 4 casi su dieci la vittima di abusi ha meno di 10 anni. Il 71,7% di queste sono bambine. 1 vittima su tre decide di non denunciare per paura o senso di colpa. La minaccia crescente proviene dal web.

Pedofilia, un abuso su minori ogni 72 ore: la metà delle vittime ha meno di 10 anni

Pedofilia, un abuso su minori ogni 72 ore. Questo lo sconcertante quadro reso noto dal Telefono Azzurro Onlus, relativo al 2017. In occasione della Giornata Nazionale della Pedofilia e della Pornografia, il Telefono Azzurro ha voluto diffondere questi dati per far conoscere il fenomeno e rompere il silenzio. Nel 2017, secondo quanto stimato, si sarebbe verificato un abuso su un minore ogni 72 ore. In 4 casi su 10, la vittima ha meno di dieci anni e il 71,7% di queste sono bambine.

Fornire dati precisi sul fenomeno risulta però quasi impossibile. Una vittima su tre sceglie di non denunciare per paura, senso di colpa o vergogna, o se lo fa, questo spesso accade a distanza di molti anni. Proprio per questo il fenomeno appare largamente sottostimato. I dati su cui ci si orienta sono prevalentemente segnalazioni o denunce fatte al Telefono Azzurro. Le denunce di abuso sessuale e pedofilia rappresentano il 7,5% del totale dei casi.

Pedofilia, un abuso su minori ogni 72 ore: nuove minacce dal web

Pedofilia, un abuso su minori ogni 72 ore. Secondo il Telefono Azzurro, la minaccia più grande sembra essere costituita dalla rete. “La minaccia crescente sembra arrivare dal web e dalle nuove tecnologie, che offrono ai predatori delle Rete la possibilità di celarsi dietro l’anonimato o una falsa identità, a danno di bambini e adolescenti, dando origine a nuove forme di abuso”. Ha riferito la Onlus, cercando di mettere in guardia genitori ed educatori. Pare che negli ultimi anni si siano formate, infatti, nuove forme di abuso. Tra queste emerge il sexting, ovvero l’invio di contenuti sessualmente espliciti via chat, che copre il 6,12% dei casi. Si stanno diffondendo poi il grooming, l’adescamento tramite chat e social network, e il sextortion, ovvero il forzare qualcuno a mandare foto o video intimi. Altro dato preoccupante viene fuori sul “live distant child abuse“, cioè la condivisione live-streaming di materiale pedopornografico. Solo nel 2016, due milioni di immagini online di questo tipo sono state censite.

Questi fenomeni riguardano il 24,5% degli abusi online. Nell’ultimo anno sono state 1.250 le segnalazioni pervenute alla linea di ascolto 114 Emergenza Infanzia per contenuti pedopornografici su internet e sui media. 23 sono state le segnalazioni per incitamento alla pedofilia.

Le dimensioni del fenomeno a livello mondiale

Pedofilia, un abuso su minori ogni 72 ore. Il dato riportato dal Telefono Azzurro riguarda il fenomeno della pedofilia, limitatamente all’Italia. Nel mondo, il fenomeno è drammaticamente diffuso: sono milioni i bambini vittima di abuso e sfruttamento sessuale. Anche se le statistiche non riportano fedelmente l’entità del fenomeno, in Europa pare che siano quasi 18 milioni i bambini vittima di abusi sessuali. Anche in questo caso, meno della metà delle vittime ha il coraggio di denunciare l’abuso. Online, poi, ogni 7 minuti una pagina web mostra immagini di bambini abusati sessualmente. Nel 2017 sono stati individuati 78.589 URL contenenti materiale pedopornografico. Il fenomeno è ritenuto di primaria importanza anche per i problemi psicologici che insorgono nelle vittime. Nel 23% dei casi, le vittime di abuso necessitano di servizi di salute mentale e psichiatrici per molti anni.

 

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