Pensioni 2024: spesa record a 364 miliardi, aumento storico in Italia

Pensioni 2024: spesa record a 364 miliardi, aumento storico in Italia

Pensioni 2024: spesa record a 364 miliardi, aumento storico in Italia

Al 31 dicembre 2024, il sistema pensionistico italiano conta oltre 23 milioni di prestazioni, con un aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente e una spesa complessiva di 364 miliardi di euro (+4,9%). I beneficiari sono 16,3 milioni, di cui il 51% donne; gli uomini percepiscono pensioni mediamente più alte del 34%. La maggior parte delle pensioni (77,2%) è di natura previdenziale, seguita dalle assistenziali (20,2%) e dalle indennitarie (2,7%). La maggioranza dei pensionati risiede nel Nord, dove si concentra quasi la metà delle prestazioni e dove gli importi medi sono superiori del 7,1% alla media nazionale.

Analisi dei dati sul sistema pensionistico italiano al 31 dicembre 2024

Secondo i dati comunicati dall’Istat, al 31 dicembre 2024 le prestazioni del sistema pensionistico italiano ammontano a 23.015.011, segnando un incremento dello 0,4% rispetto all’anno precedente. L’importo totale erogato annualmente raggiunge i 364.132 milioni di euro, con un aumento del 4,9% rispetto al 2023.

Il numero dei beneficiari di prestazioni pensionistiche ha raggiunto quota 16.305.880, con una crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente. In media ogni pensionato riceve 1,4 tipi di pensioni, che possono essere di natura diversa. Il 68% riceve una sola forma di prestazione, mentre il 32% percepisce due o più pensioni. Dal punto di vista del genere, le donne rappresentano il 51% dei pensionati, ma gli uomini percepiscono il 56% del totale dei redditi pensionistici. L’importo medio annuo percepito dagli uomini supera del 34% quello delle donne, rispettivamente 25.712 euro contro 19.140 euro. Per tipologia, il 77,2% delle pensioni è di natura previdenziale, il 20,2% assistenziale e circa il 2,7% riguarda prestazioni indennitarie.

Tra i pensionati, la categoria più numerosa è quella dei titolari di pensioni di vecchiaia, che conta 11,4 milioni di persone, con il 28% che cumula altre tipologie di trattamenti. Segue il gruppo dei beneficiari di pensioni ai superstiti, pari a 4,2 milioni, di cui il 32% usufruisce solo di questa tipologia di pensione. I titolari di pensioni di invalidità previdenziale sono circa 890 mila, con il 46% che riceve anche altre forme di prestazione. Per quanto riguarda gli assistenziali, sono 3,9 milioni beneficiari, con il 48% che cumula pensioni di altra natura. È rilevante la presenza dei percettori di indennità di accompagnamento che beneficiano anche di pensioni previdenziali. Infine, si registrano 605 mila titolari di rendite indennitarie, di cui il 72% combina questa prestazione con altre tipologie pensionistiche.

Dal punto di vista territoriale si evidenzia una concentrazione significativa di pensioni e pensionati nelle regioni del Nord, che rappresentano il 47,3% delle prestazioni e il 47,7% dei beneficiari, con un importo medio superiore del 7,1% rispetto alla media nazionale. La spesa pensionistica complessiva è distribuita per il 51,1% al Nord, per il 28% nelle regioni del Mezzogiorno e per il 20,9% nel Centro Italia.

Analisi delle prestazioni e dei beneficiari del sistema pensionistico italiano al 31 dicembre 2024

Secondo i dati comunicati dall’Istat, al 31 dicembre 2024 il sistema pensionistico italiano conta un totale di 23.015.011 prestazioni attive, con un incremento dello 0,4% rispetto all’anno precedente. L’ammontare complessivo delle erogazioni annue raggiunge i 364.132 milioni di euro, registrando una crescita del 4,9% rispetto al 2023. Questo aumento riflette l’andamento delle pensioni e il loro impatto economico a livello nazionale.

I pensionati beneficiari di queste prestazioni sono 16.305.880, in aumento dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Ogni beneficiario percepisce in media 1,4 pensioni, che possono appartenere a categorie diverse. La maggioranza, circa il 68%, riceve un solo tipo di prestazione, mentre il restante 32% riceve due o più trattamenti pensionistici. Dal punto di vista della composizione di genere, le donne costituiscono il 51% del totale pensionati, ma gli uomini detengono il 56% del reddito pensionistico complessivo. L’importo medio annuo percepito dagli uomini si attesta a 25.712 euro, superando del 34% quello femminile, che è pari a 19.140 euro.

Per quanto riguarda la tipologia delle pensioni, il 77,2% delle prestazioni è di natura previdenziale, che include invalidità, vecchiaia e pensioni ai superstiti. Le prestazioni assistenziali rappresentano il 20,2% e comprendono invalidità civili, assegni, pensioni sociali e di guerra, mentre circa il 2,7% riguarda indennità specifiche. La categoria più ampia è rappresentata dai titolari di pensioni di vecchiaia, che sono 11,4 milioni, con il 28% di questi che riceve anche altre prestazioni. Seguono 4,2 milioni di beneficiari di pensioni ai superstiti, di cui il 32% percepisce esclusivamente tale tipologia di trattamento.

I titolari di pensioni di invalidità previdenziale ammontano a circa 890 mila, con quasi la metà che cumula diversi tipi di pensioni. Coloro che beneficiano di prestazioni assistenziali sono 3,9 milioni, di cui il 48% riceve anche pensioni previdenziali. In particolare, molti dei percettori di indennità di accompagnamento godono di prestazioni di natura previdenziale. Infine, risultano 605 mila i titolari di rendite indennitarie, cui la maggioranza, pari al 72%, somma altri tipi di pensioni. A livello territoriale, le regioni del Nord concentrano quasi metà delle pensioni (47,3%) e dei pensionati (47,7%), con importi medi superiori del 7,1% alla media nazionale. La spesa pensionistica è suddivisa tra Nord (51,1%), Mezzogiorno (28%) e Centro Italia (20,9%).

Non perderti tutte le notizie di economia su Blog.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *