Piantedosi: Lo Stato gestisce i soccorsi in mare, non le ONG
Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha affermato che lo Stato italiano gestisce i soccorsi in mare, rispondendo al fermo della nave Mediterranea che ha ignorato le indicazioni del Viminale. Valeria Taurino, Direttrice di Sos Mediterranee, ha denunciato l’attacco armato da parte della Guardia Costiera libica alla nave Ocean Viking, avvenuto in acque internazionali. Taurino ha sottolineato la mancanza di reazioni da parte del governo italiano riguardo a tali violazioni dei diritti umani. Ha inoltre criticato la politica italiana di esternalizzazione della gestione delle frontiere e ha chiesto un’indagine sugli attacchi contro gli operatori umanitari.
Critiche delle ONG e attacco alla Ocean Viking in acque internazionali
ROMA (ITALPRESS) – Il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha affermato sui social che è compito dello Stato gestire e coordinare i soccorsi in mare, escludendo il ruolo delle ONG. La sua dichiarazione è arrivata in seguito al fermo della nave Mediterranea, che ha sbarcato migranti nel porto di Trapani contravvenendo alle indicazioni del Ministero.
Le organizzazioni umanitarie, come Sos Mediterranee, hanno risposto alle affermazioni di Piantedosi, sottolineando che non si è parlato dell’attacco armato subito dagli operatori umanitari e dai naufraghi da parte della Guardia Costiera libica. Valeria Taurino, Direttrice di Sos Mediterranee Italia, ha messo in evidenza che la Ocean Viking è stata colpita a fuoco mentre si trovava in acque internazionali, a circa 40 miglia dalla Libia. La mancanza di una reazione da parte del Ministro riguardo a questo episodio ha suscitato preoccupazione.
Sos Mediterranee denuncia che, sebbene non ci siano stati feriti fisicamente, l’incidente ha messo in grave pericolo l’equipaggio e danneggiato attrezzature di soccorso cruciali. Taurino ha ricordato che la nave è stata presa di mira deliberatamente, evidenziando come l’azione della Guardia Costiera libica sia avvenuta dopo un coordinamento con le autorità italiane.
L’organizzazione critica anche le politiche italiane che hanno esternalizzato la gestione delle frontiere, trasformando la protezione delle vite in mare in un tema secondario rispetto al controllo dei confini. Sos Mediterranee chiede al Governo italiano di interrompere le collaborazioni con la Libia e di garantire indagini sui comportamenti criminali, sottolineando l’urgenza di salvaguardare i diritti umani nel Mediterraneo.
Critiche al Ministero dell’Interno: la situazione delle ONG in mare
ROMA (ITALPRESS) – Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, ha affermato sui social che è il governo a gestire i soccorsi marittimi, non le ONG, commentando la recente fermo della nave Mediterranea per aver ignorato le indicazioni del Ministero e fatto sbarcare i migranti a Trapani anziché nel porto stabilito dal Viminale.
Valeria Taurino, Direttrice di Sos Mediterranee Italia, ha critico l’assenza di una risposta da parte del Ministro riguardo agli attacchi subiti dai soccorritori da parte della guardia costiera libica. “Mentre Piantedosi rivendica il controllo statale, manca una valutazione di quanto accaduto domenica scorsa, quando la Ocean Viking è stata colpita da spari mentre operava in acque internazionali”, ha sottolineato Taurino. La nave era impegnata in operazioni di salvataggio quando è stata presa di mira, creando una situazione di grave pericolo per l’equipaggio e i migranti a bordo.
Nonostante non ci siano stati feriti, i membri dell’equipaggio hanno vissuto momenti di paura e i danni alle attrezzature di soccorso sono stati significativi. L’attacco è avvenuto circa 40 miglia dalla costa libica, quando la Ocean Viking è stata avvicinata da una motovedetta della guardia costiera libica, sottolineando la sempre più difficile situazione operativa in mare.
Sos Mediterranee opera nel pieno rispetto delle norme internazionali, cercando di colmare il vuoto di soccorso lasciato dagli Stati, ma l’Italia ha scelto di esternalizzare la gestione delle frontiere. L’attuale politica del Governo favorisce il controllo delle frontiere e accordi con la Libia, mettendo in discussione i diritti fondamentali delle persone. Taurino ha chiesto al governo italiano di interrompere le collaborazioni con la Libia e di avviare indagini per perseguire i responsabili di tali attacchi, evidenziando la necessità di proteggere le vite umane in mare.
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