Pichetto al Consiglio Energia di Bruxelles: rinvio obiettivo 2040 segnale politico deciso ai Governi.

Pichetto al Consiglio Energia di Bruxelles: rinvio obiettivo 2040 segnale politico deciso ai Governi.

Pichetto al Consiglio Energia di Bruxelles: rinvio obiettivo 2040 segnale politico deciso ai Governi.

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha elogiato la Presidenza danese per aver rinviato le decisioni sulle leggi climatiche al Consiglio Europeo, sottolineando l’importanza del coinvolgimento dei Capi di Stato. Ha avvertito che senza un quadro coerente, le imprese e i cittadini potrebbero affrontare costi insostenibili nella transizione energetica. Pichetto ha anche insistito sulla necessità di mantenere la neutralità tecnologica e di non escludere tecnologie che riducono le emissioni. Infine, ha affermato che ogni Stato deve avere la libertà di utilizzare gli strumenti a disposizione per garantire una transizione efficace e pragmatica.

Appello per una Transizione Energetica Equa e Inclusiva

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha espresso il suo apprezzamento per la Presidenza danese e il rinvio delle decisioni sulle modifiche alla legge clima al Consiglio Europeo. Sottolinea che le questioni riguardanti l’intera economia dei Paesi richiedono un intervento diretto dei Capi di Stato e di Governo. Questa scelta rappresenta un passo importante, evidenziando la responsabilità politica necessaria per affrontare un tema così complesso, che richiede un chiaro indirizzo da parte del Consiglio.

Pichetto enfatizza che i leader politici devono stabilire la giusta ambizione per le politiche di transizione, oltre a definire le condizioni necessarie per i territori. Senza una chiara base, gli Stati membri potrebbero ritrovarsi a dover fronteggiare obiettivi impraticabili e costi insostenibili per cittadini e imprese. È fondamentale che il costo della transizione non ricada sulle spalle della popolazione e che non si impongano regole più severe per le aziende senza adeguati strumenti di supporto.

Il ministro ha anche affrontato la questione dei crediti internazionali, vedendoli come un’opportunità per attrarre investimenti. Riguardo agli assorbimenti naturali, ha espresso preoccupazione per le rigide restrizioni attualmente in vigore nel settore LULUCF. Sottolinea che, una volta compensate le emissioni, è necessario abbattere tutti i vincoli, in quanto mantenere tali blocchi è inefficace sotto ogni punto di vista.

Infine, Pichetto ha messo in luce che ogni Stato deve essere libero di scegliere come utilizzare gli strumenti della transizione secondo le proprie necessità nazionali. È questo il momento decisivo per costruire un’Europa in grado di guidare la transizione energetica, evitando di cadere in una spirale di obiettivi irraggiungibili e divisioni interne.

Riflessioni sulla Transizione Energetica e le Decisioni del Consiglio Europeo

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha espresso la sua gratitudine verso la Presidenza danese per il lavoro svolto finora, enfatizzando l’importanza del rinvio delle decisioni finali sulle modifiche alla legge sul clima al Consiglio Europeo. Pichetto ha sottolineato che, su questioni di tale rilevanza che coinvolgono le economie nazionali, è fondamentale che i Capi di Stato e di Governo siano coinvolti nelle decisioni. L’approccio responsabile verso tali materie rappresenta un chiaro segnale politico che riconosce l’impatto strategico della questione, la quale richiede una guida ferma da parte del Consiglio.

Il ministro ha evidenziato che è compito dei leader governativi stabilire le ambizioni appropriate e le condizioni necessarie affinché le loro nazioni possano affrontare la transizione energetica senza incorrere in obiettivi inapplicabili e costi insostenibili per cittadini e imprese. Pichetto ha messo in guardia contro potenziali squilibri e disuguaglianze, sottolineando la necessità di un sistema europeo coerente e di protezioni adeguate per garantire un passaggio equo.

Ulteriormente, Pichetto ha insistito sul principio della neutralità tecnologica, affermando che tutte le tecnologie in grado di ridurre le emissioni, comprese rinnovabili e nucleare, devono essere incluse nella soluzione. Escludere interi settori potrebbe compromettere la competitività europea a livello globale. La sua posizione impone che l’Europa non possa permettersi di rimanere indietro rispetto ad altri attori internazionali, perdendo la sua leadership.

In merito ai crediti internazionali, il ministro ha visto in essi un’opportunità di cooperazione globale, sottolineando la necessità di rimuovere vincoli rigidi sugli assorbimenti di emissioni. Pichetto ha sostenuto che ogni Stato deve avere la libertà di scegliere gli strumenti per la transizione secondo le proprie priorità, enfatizzando l’importanza di un approccio pratico e flessibile per garantire una credibilità delle scelte fatte, sia per i cittadini che per le imprese.

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