Pil 2025 in crescita: +0,5% rispetto all’anno precedente, segnali di ripresa economica.
Nel primo trimestre del 2025, l’economia italiana ha registrato una crescita congiunturale dello 0,3%, confermando le stime preliminari. La crescita tendenziale è salita allo 0,7%, mentre la crescita acquisita per il 2025 è aumentata allo 0,5%. Nonostante una riduzione delle giornate lavorative, gli aggregati della domanda interna hanno mostrato un incremento, con consumi nazionali in crescita dello 0,1% e investimenti fissi dell’1,6%. Importazioni ed esportazioni sono aumentate rispettivamente del 2,6% e 2,8%. Settori come agricoltura e industria hanno avuto andamenti favorevoli, mentre i servizi hanno registrato una leggera contrazione dello 0,1%.
Crescita dell’Economia Italiana nel Primo Trimestre 2025
ROMA (ITALPRESS) – L’analisi dettagliata dei conti economici trimestrali fornita dall’Istat conferma un incremento congiunturale dell’economia italiana dello 0,3% nel primo trimestre del 2025. Questo dato, già anticipato in via preliminare lo scorso mese, è accompagnato anche da una lieve revisione al rialzo della crescita tendenziale, che ora si attesta allo 0,7%, rispetto allo 0,6% indicato in precedenza. Inoltre, la crescita acquisita per il 2025 registra un aumento, passando dallo 0,4% allo 0,5%.
Nel primo trimestre del 2025, si è registrata una diminuzione nel numero delle giornate lavorative rispetto al trimestre precedente e al primo trimestre del 2024. L’incremento della variazione acquisita, ora pari a +0,5%, rappresenta un miglioramento di 0,1 punti percentuali rispetto al dato diffuso il 30 aprile. Considerando i principali aggregati della domanda interna, si evidenzia una crescita complessiva: i consumi finali nazionali aumentano dello 0,1%, mentre gli investimenti fissi lordi registrano un incremento più significativo dell’1,6%.
Le dinamiche delle importazioni e delle esportazioni mostrano una crescita rispettivamente del 2,6% e del 2,8%. La domanda nazionale, escludendo le scorte, ha contribuito con 0,4 punti percentuali alla crescita del Pil. I consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private hanno avuto un impatto positivo di +0,1, mentre gli investimenti fissi lordi hanno fornito un contributo superiore di +0,3. Tuttavia, la spesa delle amministrazioni pubbliche ha avuto un effetto negativo, sottraendo 0,1 punti percentuali.
Per quanto riguarda la variazione delle scorte, essa ha ridotto la crescita del Pil di 0,3 punti percentuali, mentre la domanda estera netta ha contribuito positivamente di 0,1 punti. Si segnalano andamenti favorevoli nella produzione del valore aggiunto in agricoltura, silvicoltura e pesca, con un incremento dell’1,4%, mentre l’industria cresce dell’1,2%. I servizi, al contrario, mostrano un lieve calo dello 0,1%.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Crescita dell’Economia Italiana: Dati Positivi dal Primo Trimestre 2025
ROMA (ITALPRESS) – L’analisi dettagliata dei conti economici trimestrali dell’Istat conferma la crescita congiunturale dell’economia italiana, che si attesta a un incremento dello 0,3% nel primo trimestre di quest’anno. Questa cifra è stata confermata rispetto alle stime preliminari diffuse il mese scorso. La crescita tendenziale ha mostrato un lieve rialzo, segnalando un andamento dello 0,7%, rispetto allo 0,6% della rilevazione precedente. Anche la crescita acquisita per il 2025 ha registrato un miglioramento, passando dallo 0,4% allo 0,5%.
Il primo trimestre del 2025 ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. La variazione acquisita per il 2025 raggiunge quindi un +0,5%, ovvero un incremento di 0,1 punti rispetto ai dati rilasciati il 30 aprile. Rispetto al trimestre precedente, tutte le principali componenti della domanda interna hanno mostrato segni di crescita, con un aumento dei consumi finali nazionali dello 0,1% e degli investimenti fissi lordi dell’1,6%.
Le importazioni e le esportazioni sono cresciute del 2,6% e del 2,8%, rispettivamente. La domanda nazionale, al netto delle scorte, ha contribuito per 0,4 punti percentuali all’aumento del Pil: +0,1 per i consumi delle famiglie e delle istituzioni private, +0,3 per gli investimenti fissi lordi, mentre la spesa delle pubbliche amministrazioni ha fornito un contributo negativo di 0,1 punti percentuali.
La variazione delle scorte, invece, ha sottratto 0,3 punti percentuali alla crescita del Pil, mentre la domanda estera netta ha offerto un contributo positivo di 0,1 punti. Positivi sono anche i risultati nel valore aggiunto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, che cresce dell’1,4%, e nell’industria, con un incremento dell’1,2%. I servizi, al contrario, mostrano un lieve calo dello 0,1%.
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