Protocollo di legalità Sogin: rinnovato per tre anni con i Prefetti di 8 province.

Protocollo di legalità Sogin: rinnovato per tre anni con i Prefetti di 8 province.

Protocollo di legalità Sogin: rinnovato per tre anni con i Prefetti di 8 province.

Il protocollo di legalità è stato rinnovato per un altro triennio tra i Prefetti delle otto province coinvolte nei lavori di smantellamento degli impianti nucleari e Sogin, la società pubblica specializzata. L’iniziativa punta a prevenire infiltrazioni mafiose negli appalti per attività legate alla dismissione. Dal 2011, il protocollo richiede informative antimafia per appalti significativi e include verifiche anche su sub-appalti, con particolare attenzione a settori a rischio. Inoltre, promuove procedure di reclutamento trasparenti per garantire legalità, sicurezza e trasparenza nel processo, tutelando il valore dei siti nucleari italiani.

Rinnovato Protocollo di Legalità per la Dismissione degli Impianti Nucleari

ROMA (ITALPRESS) – È stato prorogato per un triennio il protocollo di legalità tra i Prefetti delle otto province coinvolte nei lavori di dismissione degli impianti nucleari, che includono Alessandria, Caserta, Latina, Matera, Piacenza, Roma, Varese e Vercelli, e Sogin, la società pubblica specializzata nel settore nucleare. Questa iniziativa è fondamentale per garantire un controllo rigoroso nei processi di smantellamento di queste strutture.

L’obiettivo principale del protocollo è prevenire qualsiasi infiltrazione della criminalità negli appalti relativi ai lavori, servizi e forniture legati alle attività di Sogin. Il rinnovo di questo impegno attesta la volontà comune delle Prefetture e della società di garantire legalità e trasparenza nel complesso iter degli appalti, tutelando la dimensione sociale, industriale ed economica dei siti nucleari sul territorio italiano.

Stipulato per la prima volta nel 2011, il protocollo richiede che vengano effettuate informative antimafia per tutte le imprese e i fornitori coinvolti in lavori, servizi e forniture con valori superiori a determinate soglie: 200.000 euro per i lavori e 150.000 euro per i servizi e le forniture negli impianti nucleari gestiti da Sogin. Questo consente di monitorare da vicino ogni aspetto delle operazioni.

Inoltre, il Protocollo prevede verifiche antimafia sui sub-appalti senza limiti di valore economico e sui sub-affidamenti potenzialmente più vulnerabili a infiltrazioni mafiose. Ciò include attività come il trasporto di materiali a discarica e lo smaltimento dei rifiuti. Dal momento che la legalità è di primaria importanza, il protocollo sottolinea anche la necessità di procedure di reclutamento trasparenti per la manodopera, mirando a combattere le infiltrazioni della criminalità organizzata.

Rinnovo del Protocollo di Legalità per i Lavori Sui Siti Nucleari

ROMA (ITALPRESS) – È stato rinnovato per un altro triennio il protocollo di legalità, coinvolgendo i Prefetti delle otto province interessate dalla dismissione degli impianti nucleari, tra cui Alessandria, Caserta, Latina, Matera, Piacenza, Roma, Varese e Vercelli. Questo accordo è stato stipulato con Sogin, la Società pubblica dedicata allo smantellamento delle strutture nucleari.

Il principale obiettivo di questo protocollo è quello di prevenire qualsiasi infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti relativi a lavori, servizi e forniture connesse alle attività di Sogin. La decisione di rinnovare l’accordo dimostra l’impegno comune delle Prefetture e di Sogin nel promuovere legalità, sicurezza e trasparenza durante l’intero ciclo di esecuzione degli appalti, preservando così il valore sociale, industriale ed economico dei siti nucleari presenti in Italia.

Il protocollo, redatto per la prima volta nel 2011, include l’obbligo di richiedere informative antimafia per tutte le imprese e i fornitori che si occupano di lavori il cui valore superi i 200.000 euro o di servizi e forniture superiori a 150.000 euro negli impianti gestiti da Sogin. Si tratta di misure fondamentali per garantire un controllo rigoroso sull’intera filiera di attività coinvolte.

In aggiunta, il protocollo stabilisce verifiche antimafia anche per i sub-appalti, indipendentemente dal valore economico, e per le prestazioni ad alto rischio di infiltrazione mafiosa, come il trasporto di materiali a discarica e la gestione di rifiuti. Un’attenzione particolare si rivolge anche alle modalità di assunzione della manodopera, attraverso procedure di reclutamento caratterizzate da massima trasparenza, per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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