"Quarta Mafia: I Tre Clan che Operano nel Foggiano e il Loro Legame con Raffaele Cutolo"

La Quarta Mafia: Un’Ascesa Silenziosa nell’Omertà Italiana
La Diretta di ‘Le Iene Presentano: Inside’
Questa sera, il programma ‘Le Iene presentano: Inside’ si concentra sulla Quarta Mafia, la più trascurata tra le organizzazioni mafiose attive in Italia. Questo fenomeno criminale, afflitto da un’ineffabile invisibilità, è legato a reati gravi come omicidi, estorsioni e rapine, compresi anche gli assalti a furgoni portavalori. La sua capacità di operare nell’ombra ha portato molti esperti a considerarla più insidiosa rispetto a gruppi noti come la ‘Ndrangheta e Cosa Nostra.
L’Origine della Quarta Mafia
Il termine "Quarta Mafia" si riferisce alla sua posizione di rilievo nel contesto mafioso italiano, ma è in realtà costituita da tre clan principali: la Società Fogiana, il Clan del Gargano e il Clan di Cerignola. La sua nascita affonda le radici in un periodo turbolento degli anni ’70, quando la guerra tra la Nuova Camorra Organizzata, capeggiata da Raffaele Cutolo, e la Nuova Famiglia, guidata da Michele Zaza, ha dato avvio a un processo di radicalizzazione tra i detenuti nelle carceri foggiane. L’11 gennaio 1979, Cutolo proclamò la nascita della ‘Grande Camorra Pugliese’ all’Hotel Florio.
La Rivalità e la Creazione di Clan
Dopo la sconfitta della Nuova Camorra, i gruppi pugliesi hanno iniziato a consolidare la loro autonomia. Con l’emergere della Sacra Corona Unita—grossomodo associata alla ‘Ndrangheta—si è assistito anche alla nascita della Società Fogiana. Questi eventi hanno segnato l’emergere della Quarta Mafia, caratterizzata dalla competizione anche interna tra i vari clan, che si sono sviluppati in maniera distinta: il Clan del Gargano e il Clan di Cerignola.
Struttura e Attività della Quarta Mafia
L’organizzazione della Quarta Mafia è simile a quella della ‘Ndrangheta, ma con caratteristiche uniche. Ogni diramazione opera in un territorio ben definito, evitando conflitti con i clan vicini. Queste organizzazioni hanno intrapreso alleanze, ma non si registrano faide sanguinose al loro interno. Secondo l’analisi di esperti come il professor Giovanni Falcone, "La mafia è un fenomeno sociale che si nutre dell’ignoranza e della paura".
Le Tre Diramazioni
Ognuna delle tre diramazioni della Quarta Mafia ha specifiche aree di specializzazione. La Società Fogiana è altamente attiva nell’estorsione, rivolgendo le sue pratiche sia verso residenti che imprenditori in visita. Il Clan del Gargano si occupa prevalentemente di controllo economico, condizionamenti politici e traffico di droga, in particolare hashish proveniente dall’Albania. Infine, il Clan di Cerignola ha trasformato gli assalti ai portavalori e ai caveau in una specialità, supportato da una rigorosa struttura paramilitare, oltre a gestire il traffico di armi.
Le dichiarazioni di esperti come il giudice Nicola Gratteri, noto per le sue indagini antimafia, sottolineano che "la Quarta Mafia rimane una minaccia costante, non solo in Puglia, ma in tutta Italia".
Attività Illecite e Incursioni Notorie
Le azioni criminali attribuibili alla Quarta Mafia sono molte e, nella maggior parte dei casi, rimangono sotto il radar. Il numero esiguo di pentimenti complica ulteriormente la lotta contro di essa. Un episodio significativo è l’agguato del 2017 a San Marco in Lamis, mira al boss Mario Luciano Romito, che aveva collaborato con le autorità.
Incredibili eventi del passato, come il furto di 1,5 quintali d’oro da un portavalori nel 2011, continuano a rimanere nella memoria collettiva. Le esplosioni ai danni di attività commerciali nel foggiano nel 2022 evidenziano la loro brutalità e spregiudicatezza.
Voci Critiche e Riflessioni
Personaggi noti del panorama italiano, come il sociologo Pino Arlacchi, hanno segnalato la necessità di una maggiore attenzione pubblica verso la Quarta Mafia. Affermano che la "forte ignoranza" attorno a questa organizzazione alimenta un circolo vizioso di criminalità e omertà. Le comunità locali sono chiamate a unirsi e combattere.
In sintesi, la Quarta Mafia prospera in un contesto di invisibilità e disinteresse. La sua crescente presenza nel Nord Italia e i suoi legami con le istituzioni rappresentano una sfida concreta per le forze dell’ordine e la società civile. È cruciale che la consapevolezza su questa realtà aumenti, affinché non resti un capitolo dimenticato della storia criminale italiana.
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