Quintieri: Investire in strutture sportive è fondamentale per il futuro delle comunità.
Il Ruolo Cruciale delle Infrastrutture Sportive in Italia
ROMA (ITALPRESS) – Le infrastrutture rappresentano solo la parte visibile di un cambiamento più profondo che investe l’economia, la salute pubblica e il sociale. Come ha dichiarato Beniamino Quintieri, presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, “investire nella riqualificazione e nella costruzione di nuovi impianti, come palazzetti, stadi e percorsi ciclabili, non solo promuove la pratica sportiva, ma contribuisce anche a formare stili di vita sani, allontanando i giovani da strade pericolose e dal crimine.” L’intervento di Quintieri, avvenuto durante il panel “Quando un gol vale più di tre punti” all’41° Premio Ischia di giornalismo, mette in evidenza l’importanza di creare ambienti favorenti la salute e il benessere della società.
Il focus italiani, dunque, deve esser rivolto a due indicatori chiave: il tasso di sedentarietà, che nel 2023 è rimasto al 35% (seppur in lieve calo rispetto al 2022), e l’età media degli impianti sportivi, che supera i 40 anni. Quintieri aggiunge che “è prioritario promuovere una nuova stagione di investimenti per rendere le infrastrutture più accessibili, moderne e inclusive” e questo non può prescindere dall’accelerare i progetti nelle aree del Mezzogiorno, dove solo il 26% delle strutture sportive nazionali è localizzato, mentre il 52% si trova al Nord.
I Investimenti nel Sud: Una Priorità Nazionale
“Vogliamo che il Sud non rimanga indietro”, è quanto afferma Quintieri parlando dell’impegno dell’ICSC per il 2024, con progetti da sostenere per oltre 70 milioni di euro in tutte le Regioni meridionali. Un investimento significativo di 20 milioni di euro, solo in Campania, rappresenta un passo decisivo per lo sviluppo dello sport nella regione. Quintieri sottolinea come sia essenziale che gli investimenti non ricadano in “cattedrali nel deserto”, ovvero strutture costose e inutilizzate dopo eventi di grande richiamo. “Abbiamo bisogno di una visione di lungo termine; le strutture devono essere riutilizzabili e rigenerabili”, ha affermato. Questo approccio lungimirante si riflette libero nei progetti a lungo termine, che mirano alla creazione di strutture utili anche dopo la fine di eventi sportivi.
Un esempio calzante è il Villaggio Olimpico di Milano, sostenuto anche dall’Istituto per il Credito Sportivo. Questo progetto non solo ospiterà gli atleti durante i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina, ma verrà anche trasformato in uno dei più grandi studentati italiani al termine delle competizioni. Un caso che, come sottolinea Quintieri, dovrebbe fungere da modello per futuri investimenti.
Oltre alla creazione di nuove strutture, è fondamentale per l’Italia promuovere la cultura sportiva tra i giovani, come ha sottolineato anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, in un suo recente intervento: “Lo sport deve tornare ad essere un elemento cruciale nella formazione dei nostri ragazzi, non solo per i benefici fisici, ma anche per la crescita personale e sociale.”
La coesione sociale, insieme a un ambiente sano, è essenziale per il benessere delle future generazioni. L’ICSC riconosce che queste infrastrutture devono essere caratterizzate da efficienza, accessibilità e inclusività, miranti a promuovere un’area di benessere gestionale a lungo termine. Infatti, secondo dati forniti dall’ISTAT, circa il 40% dei bambini e degli adolescenti italiani non pratica regolarmente attività fisica, un dato che evidenzia la necessità di porre l’accento sulla costruzione di spazi dedicati allo sport.
Investire nella sportività e nelle relative infrastrutture è una questione di salute pubblica ed è in linea con i programmi di sviluppo sostenibile promossi sia a livello nazionale che internazionale. “Le infrastrutture sportive rappresentano non solo la possibilità di praticare sport, ma sono anche un’opportunità per creare comunità coese e solidali”, ha concluso Quintieri. Il futuro dell’Italia si articola dunque attorno a questi progetti, che promettono di cambiare il volto delle città e delle regioni, rendendole più vive, più giovani e più orientate al futuro.
– Foto ufficio stampa ICSC –
(ITALPRESS)
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