Re Felipe di Spagna parla alla Nazione: “Catalogna sleale”

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Re Felipe ha parlato alla Nazione: un discorso breve nel quale ha esposto le ragioni di Madrid in merito alla crisi catalana. Il sovrano parla apertamente di una “slealtà inaccettabile verso lo Stato” da parte della Catalogana.

Parlando alle autorità indipendentiste catalane ha affermato: “C’è l’impegno della corona nei confronti della Costituzione e della democrazia e il mio impegno per l’unità della Spagna”.

Nessun accenno alle violenze dal parte di Re Felipe

Un discorso breve, durato poco più di quattro minuti, Felipe VI ha sottolineato che “la società catalana è fratturata”, e che questo referendum “ha messo a rischio l’unità e l’economia del Paese”. Soprattutto, insiste il re, “c’è stata una condotta irresponsabile da parte delle autorità della Catalogna”, con un “inaccettabile intento di appropriazione delle istituzioni storiche della Catalogna”. “Autorità che in maniera chiara si sono messe al margine del diritto e della democrazia, hanno voluto spezzare l’unità della Spagna”.

In questo discorso che non piace affatto al governo catalano, senza alcun margine di trattativa, il re però non ha fatto alcun cenno alle violenze da parte della polizia inviata da Madrid nel giorno del referendum tanto inviso dalla Corona.

La reazione di Barcellona

Duro il commento che la sindaca di Barcellona ha diffuso su Twitter. “Discorso irresponsabile e indegno per un capo di Stato”, scrive Ada Colau.

E intanto la Catalogna ha aderito in maniera massiccia allo sciopero generale indetto dai sindacati contro la violenta repressione delle forze dell’ordine madrilene. Fino a sera centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in tutta la regione autonoma. Nella sola Barcellona si sono radunate 300mila persone.

Il sovrano ha lanciato un invito al paese perché si ricompatti: «Voglio dire ai catalani che sono preoccupati per il comportamento delle autorità della Catalogna che non siete soli, avete la solidarietà di tutti gli spagnoli per difendere i vostri diritti». Sono «momenti difficili, complessi ma riusciremo ad andare avanti perché crediamo nel nostro paese», ha concluso, citando il «desiderio di tutti gli spagnoli di convivere in pace e libertà».

Puigdemont, dopo aver condannato con toni definitivi le operazioni della polizia, ha messo l’accento sulla volontà di dialogo, se non direttamente con il governo spagnolo (non c’è nessuna linea di comunicazione tra Madrid e Barcellona) almeno con l’aiuto di qualche mediatore magari internazionale: «L’Europa la smetta di guardare dall’altra parte».

 

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