Rinnovo dell’accordo tra Barilla e cerealicoltori dell’Emilia-Romagna per un futuro sostenibile.

Rinnovo dell’accordo tra Barilla e cerealicoltori dell’Emilia-Romagna per un futuro sostenibile.

Rinnovo dell’accordo tra Barilla e cerealicoltori dell’Emilia-Romagna per un futuro sostenibile.

Rinnovo dell’Accordo “Grano Duro di Alta Qualità” in Emilia-Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Emilia-Romagna ha rinnovato oggi l’accordo di filiera “Grano duro di alta qualità” per il triennio 2026-2028, con una produzione prevista di oltre 300mila tonnellate di grano duro e l’assegnazione di 20mila ettari di superficie agricola ogni anno. Questo progetto, fortemente voluto dalla Regione, coinvolge attori chiave come il Gruppo Barilla, la Società Produttori Sementi e altre organizzazioni cerealicole regionali. L’obiettivo è quello di realizzare una filiera emiliano-romagnola dedicata alla produzione di pasta di alta qualità.

Il rinnovo dell’accordo è stato firmato a Bologna dal responsabile acquisti del Gruppo Barilla, Luigi Ganazzoli, e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, insieme ai rappresentanti di vari consorzi e organizzazioni, inclusi il Consorzio Agrario Terrepadane e Consorzi Agrari d’Italia. “Negli ultimi 20 anni, quest’iniziativa ha triplicato le superfici contrattualizzate e raddoppiato la produzione di grano duro nella nostra regione,” ha dichiarato Mammi, evidenziando l’impatto positivo dell’accordo sulla coltivazione del grano duro in Emilia-Romagna.

Un Modello di Filiera Integrata e Sostenibile

Questa intesa ha dimostrato di essere fondamentale anche in periodi di crisi, come le recenti turbolenze nei mercati globali causate dal conflitto russo-ucraino. Grazie all’accordo, è stato possibile limitare la volatilità dei prezzi e garantire una remunerazione adeguata per i produttori, con incentivi legati alla qualità del grano fornito. “Il disciplinare tecnico adottato offre ai consumatori un prodotto finale che è non solo di alta qualità, ma anche più sostenibile,” ha aggiunto l’assessore Mammi.

L’accordo si articola attraverso contratti di fornitura tra Barilla e le organizzazioni agricole firmatarie, con la suddivisione concordata delle tonnellate di grano. Queste organizzazioni, in quanto produttori e stoccatori, stipulano contratti con i propri soci per definire superficie, varietà, tecniche di coltivazione e incentivi economici. Le coltivazioni avvengono seguendo un specifico disciplinare tecnica e un decalogo di sostenibilità, che contempla le esigenze di qualità in sinergia con quelle agroambientali.

Le tecniche di coltivazione utilizzate sono progettate per garantire ai consumatori un prodotto eccellente, con valori cautelativi rispetto alla normativa sui residui di fitofarmaci. Ciò si traduce in un prodotto più sicuro per i consumatori e più rispettoso dell’ambiente.

Una nota importante dell’accordo riguarda la durata triennale, che facilita agli agricoltori l’accesso ai contributi ministeriali previsti dal “Fondo grano duro.” In aggiunta ai fondi annuali, il Ministero dell’Agricoltura ha stanziato 10 milioni di euro per il 2025, portando le risorse complessive a 20 milioni di euro. Questa misura sottolinea l’importanza di un sistema di filiera strutturato e ben coeso.

I Numeri della Filiera del Grano Duro

Per il triennio 2026-2028, l’accordo prevede un conferimento di 315mila tonnellate di grano duro, su una superficie di circa 20mila ettari ogni anno, corrispondente a circa un terzo della superficie regionale dedicata al grano duro. L’Emilia-Romagna, nella stagione 2024-2025, si trovava al quinto posto in Italia per quanto riguarda la coltivazione del grano duro, con 64mila ettari dedicati a questa coltura. La superficie coltivata è rimasta invariata rispetto all’anno precedente, segnalando una stabilità nelle pratiche agricole.

Dal 2006 a oggi, l’interesse per la coltivazione del grano duro è cresciuto esponenzialmente: la superficie contrattualizzata è triplicata, e la produzione ha portato l’Emilia-Romagna al quarto posto in Italia, dopo Puglia, Sicilia e Marche, con circa 350mila tonnellate di grano duro previsto per il 2025.

Questo accordo rappresenta un modello efficace di organizzazione della filiera, dalla coltivazione alla trasformazione in pasta, creando un bacino produttivo di eccellenza in grado di competere con grani di alta qualità di importazione. Grazie a tale intesa, le aziende agricole possono contare su un prodotto economicamente e tecnicamente valido, favorendo al contempo lo sviluppo del settore agricolo regionale.

Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare fonti ufficiali come il sito del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e le comunicazioni ufficiali della Regione Emilia-Romagna.

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