Riparte “Mediterraneo da Remare”: al via la quindicesima edizione dell’evento estivo!

Riparte “Mediterraneo da Remare”: al via la quindicesima edizione dell’evento estivo!

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Marine litter e inquinamento da plastica rappresentano sfide urgenti per gli ecosistemi marini e la salute umana. Un report dell’IUCN segnala oltre un milione di tonnellate di plastica nel Mediterraneo, con 64 milioni di microplastiche per chilometro quadrato. La campagna “Mediterraneo da remare #NoLitter e #PlasticFree”, promossa dalla Fondazione UniVerde e Marevivo, mira a sensibilizzare istituzioni e cittadini sulla questione. Durante l’evento di lancio a Roma, esperti hanno sottolineato l’importanza di misure giuridiche, innovazione tecnologica e di educazione ambientale per proteggere il mare e promuovere pratiche sostenibili.

La Lotta Contro l’Inquinamento Marino: Iniziative e Competenze

ROMA (ITALPRESS) – L’inquinamento da plastica, tra le principali sfide ambientali odierne, influisce gravemente sugli ecosistemi marini e rappresenta un rischio tangibile per la salute umana. Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), il Mediterraneo ospita oltre un milione di tonnellate di plastica, con 3.670 tonnellate galleggianti che si accumulano quotidianamente. Non solo la quantità è preoccupante, ma anche la longevità della plastica, che si degrada in microplastiche, con una media di 64 milioni di particelle per chilometro quadrato.

È fondamentale unire forze per sensibilizzare la società riguardo al grave problema dell’inquinamento marino. La campagna Mediterraneo da remare #NoLitter e #PlasticFree, promossa dalla Fondazione UniVerde insieme a Marevivo, mira a mobilitare enti istituzionali e imprese per affrontare la questione. Durante il lancio della quindicesima edizione, svoltosi a Roma, si è celebrato il 50° anniversario dell’UNEP/MAP, un’occasione per riflettere sull’importanza della tutela ambientale in relazione allo sviluppo sostenibile.

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, ha sottolineato l’urgenza di adottare misure drastiche per affrontare la crisi ambientale, evidenziando l’allarmante presenza di microplastiche persino nella placenta umana. È cruciale trasformare le abitudini di consumo e incentivare l’uso di prodotti riutilizzabili. I vari interventi presentati nel corso dell’evento, come barriere galleggianti per la raccolta dei rifiuti e dissalatori mobili, offrono soluzioni innovative per mitigare l’impatto della plastica sui nostri mari.

Anche il settore della moda sostenibile è coinvolto: Ilaria Venturini Fendi ha evidenziato l’importanza di educare il pubblico per promuovere un consumo consapevole. La presenza di campioni di sport e rappresentanti di enti scientifici ha rafforzato l’idea che l’educazione e la collaborazione siano essenziali per garantire un futuro più sano per gli ecosistemi marini e la comunità.

Il Problema della Plastica e l’Impegno per la Salvaguardia del Mediterraneo

Marine litter e inquinamento da plastica rappresentano una delle più gravi sfide ambientali contemporanee, minacciando gli ecosistemi marini e il benessere umano. Un rapporto dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura evidenzia come siano oltre un milione le tonnellate di plastica presenti nel Mediterraneo, con una parte significativa in galleggiamento. Questa plastica si degrada in microframmenti, creando un grave problema di inquinamento che incide sulla salute degli organismi marini e, di riflesso, sulla nostra.

Per affrontare l’inquinamento marino, la campagna Mediterraneo da remare #NoLitter e #PlasticFree, promossa dalla Fondazione UniVerde e dalla Fondazione Marevivo, chiama a raccolta le istituzioni e il settore privato. Questo anno coincide con importanti anniversari, come il 50° dell’UNEP/MAP e i 30 anni dalla Convenzione di Barcellona, sottolineando l’importanza di iniziative che tutelino l’ambiente e sensibilizzino la popolazione. La partecipazione delle diverse entità, dalla Federazione Italiana Canoa e Kayak a partner tecnici, rende più incisivo il messaggio della campagna.

Esponenti come Alfonso Pecoraro Scanio e Carmen Di Penta hanno sottolineato la necessità di innovazioni tecniche e cambiamenti nei comportamenti di consumo. La tecnologia può aiutarci a monitorare e gestire il problema dell’inquinamento, mentre è cruciale promuovere una cultura di rispetto verso il mare e i suoi ecosistemi. È essenziale un’azione comune che coinvolga tutti i soggetti della comunità per preservare il Mediterraneo per le generazioni future.

Iniziative come quelle presentate durante il lancio della campagna dimostrano che esistono soluzioni pratiche per ridurre la plastica e tutelare gli habitat marini. Dall’uso di natanti ecologici a progetti di sensibilizzazione nelle comunità, ogni azione conta nella battaglia contro l’inquinamento. La protezione del nostro mare è un compito collettivo che richiede impegno e dedizione.

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