Riscoprendo un borgo fantasma: cucina tradizionale e sostenibilità senza sprechi

Riscoprendo un borgo fantasma: cucina tradizionale e sostenibilità senza sprechi

La Campanara: Un Miracolo Gastronomico nell’Appennino Nel cuore dell’Appennino tosco-romagnolo, tra...

La Campanara: Un Miracolo Gastronomico nell’Appennino

Nel cuore dell’Appennino tosco-romagnolo, tra le colline di Pianetto, si trova un borgo di appena 70 abitanti e un’osteria che ha conquistato il cuore degli appassionati di gastronomia: La Campanara. Fondata dal sogno di Roberto Casamenti e Alessandra Bazzocchi, questa osteria rappresenta un esempio tangibile di come la passione per il buon cibo possa riportare in vita un territorio.

Un Cambio di Vita per una Passione

Roberto Casamenti, 61 anni, e Alessandra Bazzocchi, 67 anni, hanno deciso di cambiare radicalmente le loro vite per restituire valore alle tradizioni culinarie locali. «Inizialmente, molti ci consideravano matti – racconta Roberto – ma la nostra visione era chiara: volevamo creare un luogo che valorizzasse il nostro territorio». Prima di avventurarsi nell’impresa gastronomica, Alessandra insegnava alle elementari, mentre Roberto lavorava come geometra. Ora, i due si dedicano completamente all’osteria, includendo anche un cocktail bar e diverse camere, trasformando un sogno in realtà.

La loro avventura ebbe inizio nel 2005, quando il parroco del borgo chiese aiuto a Roberto per vendere la vecchia canonica. Da quel «mucchio di pietre», Roberto immaginò di dar vita a un’osteria che celebrasse i sapori autentici della Romagna, abbracciando profondamente i principi dello slow food. Questo movimento promuove un’alimentazione sana e sostenibile, mettendo al centro il rispetto per la tradizione e l’ambiente.

La Cucina che Racconta Tradizioni

Dopo aver aperto nel 2005, La Campanara ha avuto l’opportunità di imparare dai segreti della cucina tradizionale grazie alla signora Giordana Nanni, una delle ultime custodi delle ricette locali. «Oggi portiamo in tavola la storia del nostro territorio – spiega Alessandra – e non sprechiamo nulla. Ad esempio, utilizziamo ogni parte delle verdure e degli animali che acquistiamo, realizzando piatti sempre nuovi e sorprendenti». Per Roberto, è un modo per educare le nuove generazioni sul valore dell’alimentazione responsabile, sottolineando che il cibo deve essere apprezzato e non sprecato.

Molti chef noti, come Massimo Bottura, rinomato per la sua advocacy contro lo spreco alimentare, sostengono iniziative simili, evidenziando quanto sia fondamentale una coscienza sociale nella ristorazione. Bottura ha dichiarato: «Il cibo è un diritto, e tutti devono avere accesso a piatti preparati con amore e rispetto per il territorio».

Crescita e Innovazione

Nel 2012, Roberto e Alessandra hanno ampliato la loro offerta con l’acquisizione di un’altra struttura, ristrutturando la casa dei contadini e creando camere per gli ospiti. La loro osteria, inizialmente progettata per accogliere 35 persone, ha visto un’espansione esponenziale grazie al passaparola e a programmi come “La prova del cuoco” e “Geo”, che hanno presentato le loro ricette a un pubblico più vasto.

Oltre a servire cibo di alta qualità, La Campanara ha anche investito nel sostenere i produttori locali, creando reti di valore che collegano gli agricoltori con la comunità. Roberto spiega: «Lavoriamo esclusivamente con produttori romagnoli, e abbiamo creato forti legami con i raccoglitori locali, essenziali per ottenere ingredienti freschi e di qualità».

Il Progetto di UNHCR: “Cucina per la Vita”

I due chef non si limitano a sostenere la loro attività ma fanno anche parte di importanti iniziative umanitarie. Sono tra i partecipanti al progetto “Cucina per la vita”, realizzato da UNHCR per sostenere i rifugiati in aree di crisi. Questo progetto lancia video-ricette sui social, che si interrompono e chiedono un contributo per sbloccare il resto della preparazione. Alessandra osserva: «Con un semplice video, possiamo sensibilizzare il pubblico sull’importanza di aiutare chi è meno fortunato».

Un Futuro Sostenibile

Roberto e Alessandra continuano a lavorare con passione per il loro sogno, sperando di ispirare i giovani del borgo a prendere il timone del progetto in futuro. Con la consapevolezza che il grande valore di un’osteria non risiede solo nei profitti, ma anche nelle relazioni e nell’amore per la tradizione, La Campanara non è solo un ristorante, ma una vera e propria missione sociale.

In un mondo che tende a dimenticare l’importanza della sostenibilità, storie come quella di La Campanara possono fungere da ispirazione per molti, dimostrando che tornare alle radici può portare non solo a un gusto migliore, ma anche a un futuro più luminoso.

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