Roccella in Italia guida la lotta dell’Onu contro la maternità surrogata.

Roccella in Italia guida la lotta dell’Onu contro la maternità surrogata.

Roccella in Italia guida la lotta dell’Onu contro la maternità surrogata.

Roccella e la Lotta Internazionale contro la Maternità Surrogata

di Stefano Vaccara

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella ha recentemente incontrato i giornalisti presso la Missione Italiana all’ONU di New York. L’incontro ha avuto come tema centrale la ferma posizione del governo Meloni nei confronti della maternità surrogata, segnando un passaggio cruciale in una battaglia che si sta espandendo a livello globale.

Roccella ha dichiarato: “L’Italia rappresenta un modello in riferimento alle raccomandazioni della relatrice speciale dell’Onu”. Questo approccio si inserisce in un contesto più ampio, volto a riconoscere la maternità surrogata come una forma di violenza contro le donne, con l’obiettivo di vietarla a livello internazionale. La ministra ha voluto sottolineare l’importanza di questo primo passo, considerandolo essenziale per avviare una campagna più strutturata.

Il Rapporto di Reem Alsalem sulla Violenza contro le Donne

La presentazione del rapporto di Reem Alsalem, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, ha catalizzato l’attenzione. Questo rapporto affronta in modo diretto la questione della maternità surrogata, descrivendo la pratica come “una forma di sfruttamento femminile che richiede una risposta globale coordinata”. Gli esperti mettono in evidenza come la maternità surrogata non solo metta a rischio i diritti delle donne, ma anche il loro stato di dignità e di rispetto.

Roccella ha evidenziato che l’obiettivo dell’Italia è stabilire un “divieto universale” della maternità surrogata. Quella che descrive come “una vera e propria moratoria internazionale” potrebbe porsi come modello per altre nazioni. La ministra ha chiarito che, sebbene il percorso sia complesso, il rapporto di Alsalem offre una base sicura da cui partire per generare consensi e favorire iniziative concrete.

Il governo italiano sta pianificando di aprire un dibattito internazionale per ottenere il riconoscimento della maternità surrogata come forma di violenza di genere. In particolare, si cerca di creare un fronte unito con paesi europei come la Francia e numerosi Stati africani, già schierati contro questa pratica. Roccella ha condiviso tali strategie in un’intervista con Italpress, dove ha spiegato come la posizione italiana si inserisca in un’agenda più ampia sui diritti delle donne a livello globale.

Una Sfida Culturale e Politica

La lotta contro la maternità surrogata rappresenta una sfida sia culturale che politica. Roccella ha sottolineato l’importanza di educare e sensibilizzare le comunità globali riguardo le implicazioni etiche e sociali della surrogazione. La ministra afferma che “è fondamentale avviare un dialogo costruttivo tra le nazioni per affrontare questo tema delicato”. L’impegno dell’Italia si propone, oltre al divieto, di instaurare una rete di supporto per le donne e le famiglie vulnerabili, per prevenire l’emarginazione e la violenza di genere.

In questo contesto, è essenziale fare appello a governanti e legislatori affinché collaborino per mettere in atto normative più severe contro questa pratica. L’alleanza con altri paesi che condividono la stessa visione potrebbe, secondo Roccella, fornire il giusto impulso per una realizzazione concreta di politiche internazionali a favore delle donne.

Il prossimo passo per il governo italiano sarà quello di partecipare attivamente ai dibattiti internazionali e alle conferenze sul tema, affinché la questione della maternità surrogata venga affrontata con la serietà e l’urgenza che merita. Le dichiarazioni di Roccella all’ONU sono solo il punto di partenza di un impegno a lungo termine che mira non soltanto a una moratoria, ma a un cambiamento culturale profondo nel modo in cui viene percepita e affrontata la maternità surrogata nel mondo.

Per ulteriori dettagli sul tema, si possono consultare le fonti ufficiali delle Nazioni Unite e i rapporti delle organizzazioni per i diritti umani. La battaglia per il riconoscimento della dignità delle donne e dei loro diritti fondamentali continua senza sosta.

– foto xo9/Italpress –

(ITALPRESS).

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