Salome di Strauss: 20 anni dopo, arriva al Teatro Massimo di Palermo

Salome di Strauss: 20 anni dopo, arriva al Teatro Massimo di Palermo

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Dal 20 maggio, il Teatro Massimo di Palermo propone la celebre opera Salome di Richard Strauss, a vent’anni dall’ultima messa in scena. Diretta dal maestro Gaetano d’Espinosa, l’opera, con un allestimento proveniente dalla Irish National Opera, esplora la fascinazione di Salome per Jochanaan, il profeta, in un dramma intenso e complesso. La regia è di Bruno Ravella, con scenografia di Leslie Travers. Il cast comprende i soprani Nina Bezu e Astrid Kessler, e altri artisti di spicco. La storia affronta temi di sensualità e potere, culminando in un finale tragico e potente.

Ritorno di Salome al Teatro Massimo di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Salome, capolavoro del compositore tedesco Richard Strauss con libretto di Hedwig Lachmann, torna a far vibrare le note del Teatro Massimo di Palermo, a distanza di vent’anni dall’ultima rappresentazione. L’appuntamento è fissato per il 20 maggio alle 20, con la direzione dell’Orchestra affidata al maestro Gaetano d’Espinosa. L’allestimento, proveniente dall’Irish National Opera di Dublino, è curato dalla regia di Bruno Ravella e raccoglierà il supporto di Carmine De Amicis per la ripresa dei movimenti coreografici, mentre le scenografie e i costumi sono firmati da Leslie Travers.

Il dramma, un atto ispirato all’omonima opera di Oscar Wilde, offre un’intensa sfida musicale per i musicisti, grazie alla complessità della partitura e alle richieste espressive del ruolo di Salome. Il soprano Nina Bezu interpreterà la protagonista in prima assoluta, seguita da Astrid Kessler nelle successive rappresentazioni. Il cast include figure di spicco come il baritono Tommi Hakala nel ruolo di Jochanaan e il tenore Charles Workman nel ruolo di Erode, insieme a un gruppo di talenti che arricchiranno ulteriormente l’esperienza teatrale.

Il maestro d’Espinosa, violinista e direttore, porta la sua esperienza internazionale direttiva in un’opera di straordinaria modernità. La profonda e intricatissima partitura di Salome si distingue per la ricchezza polifonica e la capacità di esprimere le emozioni intense della protagonista, la cui ossessione per Jochanaan guida la narrazione.

La scenografia di Leslie Travers trasporta il pubblico in un ambiente claustrofobico, con elementi simbolici che richiamano le tematiche di purificazione e introspezione. Salome, giovane donna in cerca di identità, affronta il potere della propria sessualità in un conflitto tra desideri e realtà. Ad accompagnare l’incredibile viaggio dell’opera, le repliche si terranno fino al 27 maggio, con eventi speciali come “Ti racconto l’opera” il 21 maggio per esplorare il libretto in modo approfondito.

La Rivisitazione di Salome al Teatro Massimo di Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – Il capolavoro di Richard Strauss, “Salome”, torna al Teatro Massimo di Palermo dal 20 maggio, vent’anni dopo l’ultima rappresentazione. Il maestro Gaetano d’Espinosa dirige l’Orchestra del Teatro in un allestimento proveniente dalla Irish National Opera di Dublino. La regia è firmata da Bruno Ravella e gli elementi coreografici sono ripresi da Carmine De Amicis, con scenografie e costumi curati da Leslie Travers e luci di Malcolm Rippeth.

“Salome”, dramma in un atto tratto dall’opera di Oscar Wilde, presenta una sfida musicale di notevole intensità per l’Orchestra, grazie alla complessità della partitura. Il soprano Nina Bezu, alla prima e per la recita del 24 maggio, interpreta la protagonista, mentre nelle altre rappresentazioni la parte è affidata a Astrid Kessler. Il cast include anche il baritono Tommi Hakala nel ruolo di Jochanaan e il tenore Charles Workman come Erode, insieme ad altri talentuosi artisti.

Ravella descrive “Salome” come un’opera che esplora la sessualità e il potere attraverso la figura di Salome, che chiede la testa del profeta Jochanaan come atto di volontà. L’ambientazione, una grande cisterna d’acqua, riflette temi di purificazione e conflitto tra corpo e mente, simboleggiando la tensione tra il mondo antico e quello nuovo. Un albero al centro della scena rappresenta vita e speranza.

La prima a Dresda nel 1905 suscitò clamore per le tematiche di lussuria e morte, ispirate dai Vangeli. La giovane Salome danza per Erode, desiderando la testa di Jochanaan. Questo atto, che culmina in un’esplosione di passione e tragedia, esplora il mistero dell’amore e della morte. Le repliche di “Salome” si terranno fino al 27 maggio, arricchite dall’incontro del 21 maggio con la drammaturga Beatrice Monroy per un’analisi del libretto.

(ITALPRESS)

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