Sardegna al Marmomac: Cani, “Iniziative per sostenere le imprese locali nel settore lapideo”
In Sardegna, attualmente sono attive 73 cave, di cui 48 dedicate al granito, 12 ai calcari e ai marmi, 10 ai basalti e trachiti, 2 ai lastrati e 1 all’arenaria. Queste cave non solo rimarcano l’importanza del comparto, ma pongono anche la Sardegna al centro di una rete di produzione e lavorazione di materiali lapidei, che sta guadagnando sempre più rilevanza nel panorama europeo e mondiale. La qualità dei materiali sardi, unita a metodi di lavorazione tradizionali, offre un valore aggiunto unico nel mercato.
Particolarmente interessante è l’opportunità rappresentata dagli scarti di lavorazione. Con un ciclo produttivo più circolare, si cerca non solo di ridurre i rifiuti, ma di creare nuovi prodotti e applicazioni. La ricerca di soluzioni innovative si sta rivelando fondamentale per la rinascita del settore, e le aziende sarde ne sono consapevoli. L’approccio alla circolarità potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui queste imprese operano, aumentando sia la sostenibilità sia la competitività.
Il Futuro del Settore Lapideo in Sardegna
Guardando al futuro, la Sardegna si pone come un hub centrale per il settore lapideo. I progressi tecnologici e l’integrazione di soluzioni sostenibili potrebbero aprire la strada a nuove collaborazioni internazionali. La Regione è impegnata non solo a sostenere le aziende locali, ma anche a creare una rete di sinergie tra gli attori del settore, dalla materia prima fino ai processi di commercializzazione.
Ora più che mai, è essenziale che le aziende sarde si allineino alle tendenze globali e alle richieste di un mercato sempre più attento alla qualità e alla sostenibilità. Partecipando a eventi chiave come Marmomac, la Sardegna dimostra di essere pronta a investire nel proprio futuro, diventando un punto di riferimento nella filiera dei materiali lapidei.
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