Scholz a Rimini: promuovere la pace nei conflitti, portare speranza nei deserti di guerra
Il Meeting di Rimini, giunto alla sua 46esima edizione, si propone come un faro di speranza nei contesti di indifferenza e conflitto. Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting, sottolinea l’importanza di portare accoglienza, amicizia e riconciliazione, scegliendo di non fare distinzioni tra i popoli e i loro governi. L’evento si fa portavoce degli appelli del Papa per garantire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza e invita all’unità per costruire un futuro di pace attraverso l’impegno sociale e politico autentico. L’obiettivo è creare spazi di dialogo e riconciliazione tra le diverse comunità.
Messaggi di Speranza e Accoglienza al Meeting di Rimini
RIMINI (ITALPRESS) – Il Meeting di Rimini si propone come un faro di speranza e accoglienza in un contesto di crescente indifferenza. Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, ha aperto la 46esima edizione sottolineando l’importanza di portare nuova linfa nei deserti dell’abbandono e della solitudine. Scholz ha invitato a mantenere viva la passione per il destino di ogni persona, affermando che è possibile favorire relazioni significative e costruire spazi di amicizia anche nei luoghi più difficili.
L’appello del Meeting si estende anche alla rilevanza di una presenza attiva nelle famiglie, nelle scuole e nei luoghi di lavoro. “Di fronte a un clima di scetticismo, vogliamo dimostrare che è possibile vivere con un autentico interesse educativo e un impegno sociale mirato al bene comune”, ha dichiarato Scholz. La sfida è quella di promuovere un’azione politica competente e lungimirante, capace di affrontare le problematiche attuali della società.
Il presidente ha anche manifestato un chiaro sostegno agli appelli di Papa Leone XIV, chiedendo al governo israeliano di consentire senza ostacoli l’assistenza umanitaria per la popolazione di Gaza e invocando la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas. Scholz ha ribadito l’importanza di non identificare le popolazioni con le decisioni dei loro governi, specialmente quando queste si traducono in violenze contro i civili.
La speranza è che questo Meeting possa rappresentare un’occasione per evidenziare come la pace possa rinascere dal dialogo tra i popoli. Creare spazi di riconciliazione e accoglienza reciproca è fondamentale per costruire un futuro più luminoso e solidale.
Un Messaggio di Speranza e Riconciliazione al Meeting di Rimini
RIMINI (ITALPRESS) – “Questo Meeting si propone di dimostrare che, in un contesto di rassegnazione diffusa, è possibile portare nuova vita nel deserto dell’indifferenza, accoglienza nei luoghi di abbandono, amicizia in situazioni di solitudine esistenziale, e, soprattutto, riconciliazione nei contesti di conflitto”. Così ha esordito Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, nell’aprire la 46esima edizione del Meeting di Rimini. “Vogliamo evidenziare che, di fronte allo scetticismo prevalente, esistono opportunità per essere attivi nelle nostre famiglie, scuole e ambienti lavorativi, alimentando una passione per il destino di ogni individuo e promuovendo un autentico interesse educativo”.
Scholz ha espresso anche un messaggio di solidarietà: “Siamo fermamente in sintonia con gli appelli di Papa Leone XIV rivolti al governo israeliano, affinché consenta senza ostacoli l’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza. Chiediamo anche a Hamas di liberare quanto prima gli ostaggi”. Ha sottolineato l’importanza di non identificare un popolo con le scelte del proprio governo, specialmente quando queste si traducono in aggressioni contro i civili. “Il Meeting ha sempre rifiutato questa associazione, mantenendo ferma la sua posizione di difesa della dignità umana”.
In aggiunta, Scholz ha auspicato che il Meeting possa dimostrare come la pace possa risorgere grazie ai popoli stessi, quando si instaurano spazi di riconciliazione e accoglienza reciproca. In un periodo di tensioni e conflitti, è essenziale promuovere iniziative che favoriscano una vera comprensione fra le diverse comunità. La speranza è che attraverso il dialogo e l’impegno, si possa costruire un futuro migliore per tutti.
(ITALPRESS).
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