Sindacati dell’ex Ilva proclamano 24 ore di sciopero dopo incontro con il Governo.
Domani, i sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno indetto uno sciopero di 24 ore all’ex Ilva, in seguito a un incontro a Palazzo Chigi con il governo e i commissari di Acciaierie d’Italia. Le organizzazioni sindacali contestano il piano governativo, sostenendo che porterà al fermo del gruppo. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha espresso pieno sostegno allo sciopero e ha chiesto investimenti concreti per il futuro industriale e occupazionale. Il governo, nel frattempo, ha escluso ulteriori estensioni della Cassa integrazione, ma ha promesso percorsi di formazione per i lavoratori e manutenzione degli impianti.
Sciopero di 24 ore all’ex Ilva: le motivazioni dei sindacati e la risposta del governo
ROMA (ITALPRESS) – I sindacati hanno indetto un sciopero di 24 ore all’ex Ilva, a partire da domani, dopo un incontro a Palazzo Chigi tra il governo, le organizzazioni sindacali e i commissari di Acciaierie d’Italia. Fim, Fiom e Uilm hanno comunicato in una nota la loro decisione, sottolineando che il governo ha scelto di mantenere un piano che, a loro avviso, porterà alla chiusura del gruppo ex Ilva. La mobilitazione prevede assemblee in tutti gli stabilimenti e un coinvolgimento territoriale di tutti i lavoratori, con l’obiettivo di ritirare il piano del governo e riprendere la discussione sulle condizioni lavorative e sul futuro degli stabilimenti, in linea con i piani di ripartenza concordati.
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha espresso pieno sostegno allo sciopero indetto da Fiom, Fim e Uilm, evidenziando la necessità di contrastare la chiusura dell’ex Ilva. Secondo Landini, il governo deve annullare il piano in discussione e la presidente del Consiglio dovrebbe intervenire direttamente. Ha ribadito che sono richiesti investimenti concreti per garantire un futuro all’industria e all’occupazione del Paese, sottolineando l’importanza di passare dalle parole ai fatti.
Durante l’incontro a Palazzo Chigi, il governo ha comunicato che non ci sarà un ulteriore ampliamento della Cassa integrazione, che rappresentava una delle principali richieste sindacali. In alternativa, saranno proposti percorsi formativi per i lavoratori, compresi quelli attualmente in Cassa integrazione. Questi corsi mireranno a fornire competenze legate alle nuove tecnologie ecologiche per la lavorazione dell’acciaio. Il governo ha anche ribadito l’intenzione di destinare risorse alla manutenzione degli impianti, per garantire la sicurezza dei lavoratori e aumentare la capacità produttiva.
L’incontro, presieduto dal Sottosegretario Alfredo Mantovano, ha visto la partecipazione di vari membri del governo, tra cui i Ministri delle Imprese, del Lavoro, e per gli Affari europei. Anche rappresentanti delle Regioni Puglia, Liguria e Piemonte hanno preso parte all’incontro. Per i sindacati erano presenti diverse organizzazioni tra cui Fiom Cgil e Fim-Cisl. Presenti anche i rappresentanti di Invitalia e i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e del Gruppo Ilva.
Sciopero di 24 ore all’ex Ilva: le posizioni dei sindacati e del governo
ROMA (ITALPRESS) – I sindacati hanno indetto uno sciopero di 24 ore all’ex Ilva, che avrà inizio domani, a seguito dell’incontro avvenuto a Palazzo Chigi tra il governo, le organizzazioni sindacali e i commissari di Acciaierie d’Italia. Fim, Fiom e Uilm hanno espresso preoccupazione per la decisione del Governo di mantenere un piano che rischia di portare a un fermo dell’intero gruppo ex Ilva. Per questo motivo, è stata decisa la mobilitazione con assemblee in tutti gli stabilimenti, rivolgendo richieste specifiche sul futuro dei lavoratori e delle strutture industriali.
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha espresso il pieno sostegno allo sciopero indetto da Fiom, Fim e Uilm, sottolineando la necessità di fermare la proposta governativa. Landini ha sollecitato un intervento diretto della presidente del Consiglio, affermando che servono investimenti concreti per garantire un futuro al sistema industriale e occupazionale. Le parole del leader della Cgil mirano a mettere in luce la crisi che il settore sta attraversando e la necessità di azioni tempestive.
Durante l’incontro a Palazzo Chigi, il governo ha comunicato che non ci sarà un ulteriore allungamento della Cassa integrazione, accogliendo la principale richiesta dei sindacati. Saranno invece previsti percorsi formativi per i lavoratori, inclusi coloro che sono già in Cassa integrazione. La formazione sarà fondamentale per dotare i dipendenti delle competenze necessarie all’utilizzo delle nuove tecnologie green nella produzione dell’acciaio. Inoltre, l’Esecutivo ha ribadito l’importanza di concentrare le risorse sulla manutenzione degli impianti per garantire la sicurezza dei lavoratori e ampliare la capacità produttiva.
L’incontro è stato presieduto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e ha visto la partecipazione di vari ministri e rappresentanti delle regioni coinvolte. Presenti anche i rappresentanti dei sindacati e dei commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e del Gruppo Ilva, sottolineando l’importanza del dialogo tra le diverse parti coinvolte. La situazione rimane quindi in evoluzione, con un confronto aperto sul futuro dell’ex Ilva e dei suoi lavoratori.
(ITALPRESS)
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