Sottomarino scomparso in l’Argentina: continuano le ricerche

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Il sottomarino scomparso, il San Juan, ha fatto perdere le sue tracce, gettando nello sconforto le 44 famiglie dei marinai a bordo. Il sommergibile ha lasciato il porto di Ushuaia lo scorso 13 novembre, con direzione finale nella base navale di Mar de Plata. L’ultimo contatto è avvenuto mentre si trovava nel golfo di San Jorge, a 240 miglia nautiche dalla costa, corrispondenti a 432 km.

Sottomarino scomparso nelle acque della Palagonia

Le acque gelide della Patagonia sono il palcoscenico dell’accaduto, i mezzi stanno setacciando in lungo e largo la zona che è già stata controllata all’80%.

A riaccendere le speranze sono state sette chiamate satellitari, registrate sabato tra le 10.52 e le 15.42. Purtroppo durata e qualità delle chiamate non sono state ottimali, tra i 4 e i 36 secondi di comunicazione falsati a causa del brutto tempo.

Le perlustrazioni di quaranta navi, una decina di aerei e una ventina di pescherecci hanno visto l’intervento del Brasile, della Gran Bretagna, del Cile, del Perù, della Francia e degli Stati Uniti, che tuttavia nonostante le ricerca, sfavoriti dal maltempo non hanno ancora ottenuto risultati.

Enrique Balybi, portavoce della Marina, a proposito delle chiamate si è così espresso: “Non abbiamo elementi per essere certi che i segnali provenissero dal San Juan. L’ultima posizione nota, prima di perdere i contatti mercoledì, era a 430 km a largo della penisola sud-occidentale di Valdez” e ancora “i segnali sono stati brevi e di bassa intensità, stiamo quindi cercando di verificare l’informazione per poter risalire a qualche dato concreto, come la geolocalizzazione del San Juan. Stiamo cercando di confermare la veridicità delle chiamate” inoltre “l’altezza delle onde, e il fatto che un sommergibile ha un profilo sottile e affiora poco nell’acqua, complicano l’individuazione sia visiva sia via radio del San Juan, che e’ tra l’altro dipinto di nero”.

Per quanto riguarda la sicurezza dell’equipaggio ha continuato spiegando che “non ci sono problemi di cibo o di ossigeno”.

Le forze armate argentine rassicurano i familiari dei marinai “con la collaborazione di un’impresa statunitense specializzata in comunicazione satellitare si sta lavorando per determinare il punto preciso da cui sono partiti i segnali”.

A bordo anche la prima ufficiale donna

A bordo del sottomarino scomparso anche la prima ufficiale donna di sottomarini di tutto il Sudamerica, Eliana Maria Krawczyc, di 35 anni. Perfino la governatrice all’imbarco si è complimentata con lei, che nonostante la tradizione maschilista ha deciso nel 2012 di far richiesta per il lavoro nei sommergibili.

sottomarino scomparso

Il San Juan, di classe TR-1700 ha motori diesel ed elettrici, costruito nel 1983 e reso nuovamente operativo tra il 2007 e il 2014, anni in cui ogni pezzo è stato sostituito  o messo a nuovo. Fa parte della flotta sottomarina argentina insieme a 2 unità gemelle. I tre sottomarini sono stati prodotti nei cantieri tedeschi Thyssen Nordseewerke.

Claudio Rodrigez, fratello di uno degli scomparsi ha lanciato un appello: “Preghiamo Dio e chiediamo a tutti gli argentini di aiutarci e speriamo possano essere trovati.”

Gabriel Gonzalez invece, comandante della base di Mar Plata ha affermato che essendoci cibo e ossigeno a sufficienza a bordo non si può parlare di emergenza.

Ben più negativa l’opinione di Julio Langani, ingegnere che ha collaborato alla costruzione del sottomarino: ”si potrebbero essere surriscaldate le batterie, il che provoca l’emissione di un gas clorato, che risulta mortale per gli esseri umani”.

Le possibilità sono tante ma le speranze sono alte. Le ricerche continuano senza sosta, non resta che attendere aggiornamenti.

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