Tajani: “Politica estera competenza del Premier e del Ministro degli Esteri” – Guarda il video!
Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato al Meeting di Comunione e Liberazione, ribadendo l’importanza della politica estera guidata dal Presidente del Consiglio e dal Ministro degli Esteri. Rispondendo sulle relazioni con Matteo Salvini riguardo a Parigi, ha sottolineato che il dialogo deve basarsi sulla forza delle idee anziché sulla violenza delle parole. Tajani ha espresso il suo impegno per la pace in Medio Oriente e Ucraina, invitando a lavorare insieme per difendere le idee giuste e coinvolgendo “costruttori di pace” nel processo. Ha chiuso con una frase in latino, affermando che chi vuole distruggere la pace non avrà successo.
La Visione di Pace di Antonio Tajani al Meeting di Comunione e Liberazione
RIMINI (ITALPRESS) – Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha esposto la sua visione sulla politica estera durante il Meeting di Comunione e Liberazione. Rispondendo alle domande dei giornalisti riguardo ai rapporti con Matteo Salvini sulla questione parigina, ha affermato che la politica estera è compito del presidente del Consiglio e del ministro degli esteri. Ha sottolineato l’importanza della forza delle idee, enfatizzando che si devono perseguire le ragioni con dialogo e non con “la violenza delle parole”.
Riguardo alla situazione in Ucraina e Medio Oriente, Tajani ha espresso l’impegno di tutti nella costruzione della pace. Ha riconosciuto che il cammino è complesso e difficile, ma è fondamentale non perdere mai di vista questo obiettivo. Ha sottolineato l’importanza di lavorare per difendere le idee giuste, affermando con determinazione che ci vorrà tempo, ma alla fine predominerà la pace.
Il Ministro ha richiamato l’attenzione sul tema della 46° edizione del Meeting, che invita a “costruire con mattoni nuovi nei luoghi deserti”. Questo è un appello che richiama l’impegno collettivo, sottolineando come ci siano molte persone animate da buona volontà. Queste figure possono essere considerati “costruttori di pace”, unendo forze e intenzioni verso un comune obiettivo.
Tajani ha infine utilizzato una locuzione latina per ribadire il suo messaggio di speranza, affermando che non prevarranno coloro che vogliono distruggere la pace. La sua visione si fonda su una convinta ricerca di unità e collaborazione, con un appello a tutti affinché si lavorino insieme per un futuro migliore.
Il Ruolo della Politica Estera e l’Impegno per la Pace
RIMINI (ITALPRESS) – Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha evidenziato durante il Meeting di Comunione e Liberazione che la politica estera è principalmente gestita dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri. Rispondendo a domande riguardanti i rapporti con Matteo Salvini su questioni relative a Parigi, Tajani ha sottolineato come sia fondamentale affermare le proprie ragioni con la forza delle idee, piuttosto che con la violenza verbale. Questo approccio è cruciale per instaurare un dialogo costruttivo e proficuo.
In riferimento alla situazione in Ucraina, Tajani ha affermato che tutti devono unirsi per costruire la pace. Riconoscendo le difficoltà presenti sia in Medio Oriente che in Ucraina, ha invitato a non arrendersi. È essenziale continuare a lavorare per promuovere idee giuste e nobili, poiché queste necessitano di essere difese e sostenute. L’impegno collettivo è fondamentale per affrontare tali sfide e porterà, nel tempo, a risultati positivi.
Rispettando il tema della 46ª edizione del Meeting, “nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”, Tajani ha esortato tutti a partecipare a questo sforzo. I “mattoni nuovi” rappresentano l’impegno collettivo e la volontà di molte persone di fare la differenza nel mondo. La presenza di tanti costruttori di pace è un segnale positivo e incoraggiante, che dimostra che l’aspirazione alla pace è condivisa da molti.
Infine, Tajani ha confermato che chiunque cerchi di diffondere distruzione e conflitto non prevarrà. Utilizzando il latino, ha pronunciato “Non prevalebunt”, sottolineando l’importanza di resistere a quanti tentano di minare la pace. Questo messaggio di speranza e determinazione risuona fortemente, spingendo a una continua ricerca della pace e della cooperazione.
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