Tajani: Tassare le banche sarebbe un errore, essenziali per la crescita economica.

Tajani: Tassare le banche sarebbe un errore, essenziali per la crescita economica.

Tajani: Tassare le banche sarebbe un errore, essenziali per la crescita economica.

Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, sottolinea l’importanza di mantenere lo Stato come arbitro nell’economia, evitando nuove tasse sulle banche. In un’intervista, evidenzia che le banche italiane sono solide e già contribuiscono significativamente alle casse statali. Tajani si oppone alla tassazione sugli extra-profitti e illustra il potenziale impatto negativo di una tassa sui buyback, temendo che possa scoraggiare investimenti. Propone un Quantitative Easing della BCE per stimolare l’economia e rinforzare l’Europa, a fronte delle sfide globali. Infine, propone riforme fiscali per sostenere il ceto medio e incentivare gli investimenti.

Il Ruolo dello Stato nell’Economia: Parole di Tajani sulle Banche e la Crescita

MILANO (ITALPRESS) – Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, sottolinea l’importanza che lo Stato rimanga un “arbitro” nell’economia, senza adottare un ruolo attivo nel gioco e senza introdurre nuove tasse sulle banche. In un’intervista con Milano Finanza, Tajani esprime preoccupazione per potenziali misure del governo Meloni sugli istituti di credito, attualmente al centro di un acceso dibattito, in concomitanza con la flessione dei titoli bancari in borsa.

Tajani evidenzia la solidità delle banche italiane come un vantaggio per l’economia, sottolineando che solo un anno fa il governo ha raggiunto un accordo con le banche e le assicurazioni per un’importante iniezione di risorse nelle casse dello Stato. Ribadisce che le banche già contribuiscono in modo significativo tramite tasse e che è essenziale mantenere un dialogo con il settore economico per evitare che aumenti di costi ricadano su imprese e famiglie.

Riguardo a un possibile prelievo sugli extra-profitti, Tajani si oppone a questa idea, affermando che una simile misura colpirebbe il tessuto produttivo, in particolare le banche che sostengono le piccole imprese. Sottolinea che la tassazione deve essere equa e non punitiva, per garantire un ambiente favorevole agli investimenti.

Infine, Tajani affronta la questione del tasso di cambio dell’euro e l’importanza di un nuovo “Quantitative Easing” per rilanciare l’economia europea. Sottolinea la necessità di un piano industriale europeo robusto e di riforme significative, come l’abolizione del voto all’unanimità, onde garantire una risposta efficace alle sfide globali. In questo contesto, invoca una crescita sostenibile focalizzata sugli investimenti e la valorizzazione della classe media.

Il Ruolo dello Stato nell’Economia e le Prospettive per il Settore Bancario

MILANO (ITALPRESS) – Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, sottolinea l’importanza di mantenere lo Stato come arbitro nell’economia, senza caricare le banche di nuove tasse. Intervenuto sull’argomento con il direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, Tajani ha espresso preoccupazione riguardo a possibili misure del governo Meloni, che stanno suscitando vibranti dibattiti e influenzando negativamente i titoli bancari in borsa.

Nel suo intervento, Tajani ha evidenziato la solidità delle banche italiane rispetto a un passato difficile, e ha ricordato l’accordo biennale già siglato tra il Governo e le banche, per un importo di 3,5 miliardi di euro. Ha inoltre ribadito che il Governo sostiene un’economia liberale, avvertendo che le banche già affrontano tassazioni superiori rispetto ad altre imprese. È cruciale mantenere un dialogo costante con il settore per evitare ricadute sui costi delle famiglie e delle aziende.

Riguardo agli extra-profitti, il vicepremier ha espresso il suo dissenso verso questa forma di tassazione, definendola dannosa per il sistema produttivo. Ha messo in guardia sul rischio di una “persecuzione” delle banche, che potrebbe colpire in particolare quelle popolari e cooperative fondamentali per l’accesso al credito di piccole imprese. Tajani ha anche criticato la proposta di tassazione sui buyback, evidenziando che un simile provvedimento penalizzerebbe gli investitori e le aziende virtuose.

Infine, sulle politiche europee, Tajani ha sottolineato che le attuali sfide globali richiedono un’Europa unita per affrontare i problemi energetici e industriali. Ha proposto un piano industriale che includa innovazione e difesa, e ha indicato la necessità di riforme strutturali nell’Unione Europea per rafforzare la cooperazione e ridurre le dipendenze esterne.

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