Tragedia: Assunta Carbone uccisa dal compagno, poi il gesto estremo nel lago.

Femminicidio e Tragedia: la Storia di Assunta Carbone
La tragedia si è consumata nella giornata di ieri nella mansarda di una casa a due piani in via XXV Aprile a Rivalta di Torino. Assunta “Susy” Carbone, una donna di 54 anni, è stata brutalmente uccisa dal suo compagno, Alessandro Ranieri, di 55 anni. Dopo aver commesso l’atto, Ranieri ha abbandonato la scena dirigendosi verso lago Grande di Avigliana, dove si è tolto la vita annegando, probabilmente dopo aver assunto una notevole quantità di farmaci.
L’ennesimo femminicidio-suicidio ha scosso la comunità locale, facendo emergere nuovamente il tema della violenza domestica e delle difficoltà psichiatriche. Secondo le prime indagini, Ranieri soffriva di disturbi psichiatrici ed era in cura presso il Centro di salute mentale per una profonda depressione, insorta a seguito della perdita del lavoro avvenuta cinque anni fa.
Una Vita Parzialmente Normale Interrotta
Assunta Carbone era in un momento della sua vita in cui si preparava a festeggiare il matrimonio della nipote e aveva programmato una breve vacanza ai Sette Lidi Ferraresi. Il giorno della tragedia, doveva incontrare un’amica per colazione e, per testimoniare l’assenza di segnali premonitori, Rosa, l’amica, ricorda: “Nessuno avrebbe pensato a un epilogo simile. Qualche tempo fa le chiesi se Alessandro fosse mai stato violento, e lei mi rassicurò subito.”.
In effetti, Ranieri, dopo un lungo periodo di lavoro intermittente, aveva recentemente trovato un impiego stabile in un’azienda di antifurti a Torino. Tuttavia, il lavoro comportava frequenti trasferte che a lui non andavano a genio. Rosa ha aggiunto che Ranieri aveva interrotto le cure per un periodo ma, “da un mese aveva ripreso le terapie, ed era stata Susy a convincerlo a tornare dalla psichiatra.”. Mercoledì sera, prima della tragedia, l’avevano sentita al telefono e sembrava di buon umore.
È stato proprio Rosa a fare la scoperta orribile del cadavere di Assunta, quando, insieme al fratello di Ranieri, è entrata in casa. La relazione tra Assunta e Alessandro durava da sette anni, e insieme vivevano nel centro storico di Rivalta. La vittima era madre di un ragazzo di 27 anni, mentre Ranieri aveva una figlia di 15.
Indagini in Corso e Riflessioni sulla Violenza di Genere
Le indagini sul femminicidio-suicidio sono ora nelle mani dei carabinieri di Orbassano e Moncalieri. Le forze dell’ordine non hanno trovato alcun biglietto o indizi che possano chiarire le motivazioni dell’orrendo gesto, né l’arma del delitto, presumibilmente un coltello da cucina che Ranieri avrebbe portato con sé.
Voci autorevoli si sono alzate in difesa delle donne e contro la violenza di genere. La senatrice e nota attivista contro la violenza domestica, Laura Boldrini, ha dichiarato: “Ogni femminicidio è una ferita per la società. È fondamentale promuovere la cultura del rispetto e della condanna della violenza.”. Inoltre, il Ministro della Famiglia ha aggiunto: “Dobbiamo intensificare gli sforzi per prevenire questi atti atroci e supportare le vittime.”.
Il caso di Assunta Carbone non è solo una tragedia personale, ma mette in evidenza la necessità di una maggiore attenzione alle problematiche psichiatriche e ai segnali di allerta che spesso non vengono percepiti fino al drammatico epilogo. Secondo fonti ufficiali, è necessario implementare programmi di sensibilizzazione e sostegno alle vittime per interrompere il ciclo della violenza.
Questa inquietante vicenda invita a riflettere su quanto sia vitale affrontare il problema della violenza contro le donne nel nostro Paese. È essenziale creare una rete di solidarietà sociale che possa identificare e assistere le persone vulnerabili prima che sia troppo tardi.
Assicurati di aggiungere le fonti appropriate e i riferimenti nel tuo testo, in modo che il lettore possa trovare informazioni affidabili su questo drammatico avvenimento.
Non perderti tutte le notizie al femminile sul canale Donna di Blog.it