Trump frena, ma non arresta le riduzioni dei gas serra negli Stati Uniti.
Negli ultimi mesi, però, l’EPA ha mostrato intenti opposti, proponendo di abrogare il famoso provvedimento del 2009 che consente di regolare i gas serra in base al Clean Air Act, ritenendoli dannosi per la salute pubblica. In caso di approvazione della modifica, l’agenzia “cancellerà tutte le regolazioni sui gas serra per i veicoli e motori”, restituendo così la “scelta al consumatore”.
Trump, dopo aver ricevuto milioni di dollari in contributi elettorali dall’industria fossile, ha designato Chris Wright, un ex dirigente di una compagnia petrolifera, alla guida del Dipartimento dell’Energia. Questa settimana, Wright ha descritto gli sforzi per raggiungere emissioni nette di gas serra pari a zero come un “colossale disastro” e un “programma di impoverimento umano mostruoso”. Nonostante ciò, gli Stati Uniti sono riusciti a mantenere una crescita economica limitando le emissioni di gas serra, che nel 2022 erano inferiori del 17% rispetto al 2005, secondo l’EPA.
Le previsioni di emissioni secondo Rhodium Group
Le proiezioni di emissioni di Rhodium Group contemplano diversi scenari, a seconda se le politiche di Trump verranno attuate e altri fattori economici, come i prezzi di petrolio e gas e i costi delle tecnologie per l’energia pulita. È interessante notare che, anche senza sussidi, l’energia rinnovabile rimane competitiva rispetto al gas. Progetti di energia eolica e solare, insieme a sistemi di accumulo energetico, rappresentano il 95% della nuova capacità di generazione elettrica in attesa di collegamento alle reti elettriche statunitensi.
In risposta all’aumento della domanda di elettricità, alimentata da centri dati, intelligenza artificiale e veicoli elettrici, le utility stanno accelerando gli sforzi per espandere la propria capacità. In sintesi, le energie rinnovabili non scompariranno in questo quadro e continueranno a contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra negli Stati Uniti.
