Trump, ingresso dei migranti attraverso un sistema di “merito”

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Tanti gli argomenti affrontati da Donald Trump nell’atteso primo discorso davanti al Congresso. Sul fronte immigrati, il neo presidente ha indicato,  come possibile modello il sistema «premiale» adottato da Canada e Australia che incentiva gli ingressi di persone con alte qualifiche e abilità professionali.

Negli Stati Uniti, però, queste posizioni sono appannaggio degli americani, mentre gran parte dei migranti va a coprire le funzioni meno gratificanti. La sicurezza si declina anche sul versante esterno.

Trump ha confermato il potenziamento delle forze armate, senza però addentrarsi nelle poste di bilancio, e l’offensiva contro l’Isis, ancora una volta senza troppi dettagli.
Il presidente ha moderato i toni, non ha insultato i media o i giudici e nemmeno gli avversari politici tenendosi accuratamente alla larga dalla questione più scivolosa, la relazione con la Russia e il suo rapporto con Vladimir Putin.

Trump ha illustrato il sommario tematico, il manifesto di quello che ha definito «il Rinnovamento dello Spirito americano»: un’espressione che sembra avere le impronte digitali dell’immaginifico consigliere strategico, Steve Bannon. È uno schema in quattro-cinque punti, tutti collegati tra loro come in una lunga equazione. La sicurezza dei confini, con «il grande, grande Muro» da costruire alla frontiera con il Messico. Se il territorio è protetto non arriveranno criminali o terroristi. C’era attesa per capire se Trump avesse cambiato posizione sull’immigrazione. Ma il presidente non ha confermato l’apertura alla regolarizzazione dei migranti senza documenti.

Trump ha attaccato a fondo l’eredità di Barack Obama: «94 milioni di persone sono escluse dalla forza lavoro; oltre 43 milioni vivono in povertà e oltre 43 milioni sopravvivono grazie ai buoni alimentari, i “food stamps”. Abbiamo la peggiore ripresa economica degli ultimi 65 anni».

Per il resto il presidente ha disseminato il testo con frasi sul richiamo al primato americano mondiale. Pieno sostegno agli alleati occidentali e alla Nato, «ma i nostri alleati devono rispettare i loro impegni finanziari».

Oggi, però, Trump potrebbe presentare la seconda versione del bando momentaneo su profughi e viaggiatori provenienti da sette Paesi musulmani. Molto probabilmente riprenderà lo scontro con la magistratura e con la stampa. Si ritornerà ai tweet e alla normale anomalia di questa presidenza.

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