Trump licenzia i procuratori che lo hanno indagato.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha licenziato più di una dozzina di dipendenti coinvolti nelle indagini contro il presidente Trump, mostrando una rapida volontà di agire a favore dei suoi interessi personali. Questi licenziamenti, inusuali per tradizione, hanno avuto un effetto immediato e sono stati motivati dal desiderio di porre fine alle indagini che hanno perseguitato Trump per anni. Questa mossa fa parte degli sforzi del presidente per esercitare un maggiore controllo sul Dipartimento di Giustizia e punire coloro che non sono considerati leali. Trump ha anche concesso la grazia a oltre 1500 sostenitori accusati per la rivolta del 6 gennaio al Campidoglio.
Licenziati dipendenti del Dipartimento di Giustizia che hanno lavorato alle azioni contro Trump
Il Dipartimento di Giustizia ha deciso di licenziare più di una dozzina di dipendenti che negli ultimi anni hanno lavorato alle azioni penali contro il presidente Donald Trump. Questo brusco licenziamento dei procuratori di carriera ha causato sconvolgimento all’interno del Dipartimento e riflette la volontà dell’amministrazione di escludere coloro che sono considerati sleali al presidente.
La mossa del Dipartimento è stata considerata inusuale, poiché di solito i procuratori di base rimangono nel dipartimento indipendentemente dall’amministrazione presidenziale in carica. Tuttavia, in questo caso specifico, i licenziamenti sono avvenuti in modo immediato, segnando una chiara rottura con la tradizione.
Il procuratore generale facente funzione James McHenry ha giustificato i licenziamenti affermando di non fidarsi di quei funzionari che hanno lavorato alle azioni contro il presidente Trump. Questa decisione è stata vista come un tentativo di porre fine alla presunta militarizzazione del Dipartimento di Giustizia e di assicurare che la sua agenda sia seguita fedelmente.
Il presidente Trump ha cercato di esercitare il controllo sul Dipartimento di Giustizia durante la sua presidenza, incluso il sostituire il direttore dell’FBI con un suo stretto alleato. L’amministrazione Trump ha anche concesso la grazia a più di 1500 sostenitori accusati per la rivolta del 6 gennaio al Campidoglio, dimostrando un chiaro atteggiamento favorevole ai suoi interessi personali.
Licenziati i procuratori che hanno lavorato alle azioni penali contro Trump
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha licenziato più di una dozzina di dipendenti che hanno lavorato alle azioni penali contro il presidente Donald Trump negli ultimi anni. Questa mossa ha generato sconvolgimento all’interno del Dipartimento e ha evidenziato la volontà dell’amministrazione di proteggere gli interessi personali del presidente, escludendo definitivamente dal governo i lavoratori ritenuti sleali.
I procuratori di carriera che facevano parte del team del procuratore speciale Jack Smith sono stati i principali interessati ai licenziamenti, che hanno avuto effetto immediato. Questa decisione è stata giustificata dal procuratore generale facente funzioni James McHenry, che non si fidava di questi funzionari per assistere all’attuazione fedele dell’agenda del presidente.
Trump, da parte sua, ha cercato di esercitare il controllo sul Dipartimento di Giustizia che lo ha indagato durante il suo mandato. Ha sostituito il direttore dell’FBI e ha inserito alleati in posizioni di alto livello. La scelta della procuratrice generale, Pam Bondi, ha anche sollevato dubbi sulla neutralità delle indagini contro gli avversari di Trump.
L’azione penale contro Trump, basata su presunte interferenze elettorali e sull’accumulo di documenti classificati, è stata ritirata dopo la sua vittoria presidenziale nel 2020. Questo ha sollevato polemiche sul coinvolgimento della politica nella giustizia e sulla lealtà del Dipartimento nei confronti del presidente.
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