Valditara: “Dialogo aperto, ma la CGIL rende difficile la costruzione di un accordo”.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha commentato la situazione del contratto degli insegnanti, evidenziando che solo la Cgil non ha sottoscritto l’accordo, mentre gli altri sindacati hanno accettato. Ha denunciato la politicizzazione della questione da parte della Cgil, rendendo difficile il dialogo costruttivo. Valditara ha sottolineato che gli stipendi dei docenti erano bloccati da dieci anni e, con l’attuale governo, sono stati firmati due contratti in tre anni, con un potenziale terzo contratto che prevede aumenti medi di 416 euro al mese e bonus significativi, inclusa un’assicurazione sanitaria.
Contratto degli Insegnanti: Dichiarazioni del Ministro Valditara
Roma (ITALPRESS) – Riguardo al contratto per gli insegnanti, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha evidenziato che è la Cgil l’unico sindacato a non aver sottoscritto l’accordo, mentre gli altri sindacati hanno partecipato. Valditara ha enfatizzato l’importanza del dialogo, affermando che la sua disponibilità è sempre presente. Tuttavia, ha sottolineato come la Cgil tenda a politicizzare la situazione, ostacolando così la possibilità di un confronto costruttivo e di collaborazione per trovare soluzioni efficaci.
Nel contesto della Conferenza nazionale sulle dipendenze, organizzata all’Auditorium della Tecnica di Roma, il ministro ha toccato anche un tema cruciale: i salari dei docenti, rimasti stagnanti per un decennio. Ha messo in evidenza come, prima dell’attuale governo, ci siano state solo discussioni infruttuose per tre anni. In contrapposizione, ha affermato con orgoglio che nel periodo di governo attuale sono stati siglati due contratti e ci sono margini per un terzo.
Valditara ha affermato che nessun altro governo nella storia italiana ha mai stipulato tre contratti per la scuola all’interno della stessa legislatura, con aumenti medi previsti di 416 euro al mese. Questo si accompagna a vari bonus e a un’assicurazione sanitaria che offre rimborsi annuali che oscillano tra i duemila e i tremila euro, la quale entrerà in vigore a gennaio prossimo.
Il ministro ha concluso il suo intervento affermando che, sebbene ci sia sempre spazio per miglioramenti, i risultati raggiunti fino ad ora sono significativi. L’importanza di continuare su questa strada, tenendo conto delle esigenze degli insegnanti e delle loro condizioni lavorative, rimane una priorità fondamentale.
Rinnovo del Contratto per gli Insegnanti: Posizioni e Progressi
Roma (Italpress) – Durante la Conferenza nazionale sulle dipendenze, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha commentato la situazione attuale riguardo al contratto per gli insegnanti. Ha messo in evidenza che la Cgil è l’unico sindacato a non aver firmato l’accordo, mentre gli altri sindacati hanno aderito. Valditara ha espresso apertura al dialogo, lamentando però che la Cgil sembra voler trasformare la questione in un’opposizione politica al Governo, rendendo difficile collaborare per trovare soluzioni costruttive.
Il ministro ha ribadito l’importanza di affrontare la questione degli stipendi degli insegnanti, rimasti fermi per dieci anni. Prima della sua gestione, si erano susseguite solo discussioni senza esito. Negli ultimi tre anni, il Governo ha firmato due contratti, con l’obiettivo di siglarne un terzo. Una simile quantità di accordi non ha precedenti nella storia della Repubblica italiana all’interno di una legislatura, e gli aumenti medi mensili potrebbero raggiungere i 416 euro.
In aggiunta agli aumenti stipendiali, Valditara ha menzionato la presenza di vari bonus e l’introduzione di un’assicurazione sanitaria che prevede rimborsi annuali tra i duemila e i tremila euro, che entrerà in vigore da gennaio. Sebbene ci siano sempre margini di miglioramento, il ministro ha voluto sottolineare che i risultati ottenuti finora sono significativi e rappresentano un passo importante per la valorizzazione del personale docente.
Infine, Valditara ha espresso la necessità di un dialogo costruttivo tra le parti coinvolte, auspicando che le divergenze politiche non ostacolino il progresso in materia di contratti e diritti per gli insegnanti. L’obiettivo rimane quello di garantire un miglioramento della condizione lavorativa degli educatori, fondamentali per il sistema scolastico italiano.
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