Vendite al dettaglio in calo a marzo: i dati Istat mostrano una flessione significativa.

Vendite al dettaglio in calo a marzo: i dati Istat mostrano una flessione significativa.

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A marzo, l’Istat ha registrato una diminuzione delle vendite al dettaglio, con un calo congiunturale dello 0,5% sia in valore che in volume. Le vendite di beni alimentari e non alimentari mostrano flessioni analoghe. Nel primo trimestre, si osserva una diminuzione dello 0,2% in valore e dello 0,5% in volume. Su base tendenziale, le vendite scendono del 2,8% in valore e del 4,2% in volume, con i beni alimentari colpiti più severamente. Solo alcuni prodotti non alimentari, come profumeria e farmaci, evidenziano variazioni positive, mentre il commercio elettronico e altre forme distributive registrano tutte diminuzioni.

Analisi delle Vendite al Dettaglio a Marzo

ROMA (ITALPRESS) – Secondo le stime dell’Istat per marzo, le vendite al dettaglio mostrano una flessione sia in valore che in volume, con una contrazione dello 0,5% per entrambi gli indicatori. Questo calo riguarda sia i beni alimentari, che registrano una diminuzione dello 0,5% in valore e dello 0,9% in volume, sia i beni non alimentari, che mostrano rispettivamente una flessione dello 0,3% in valore e dello 0,4% in volume. Nel primo trimestre, il panorama non migliora, con le vendite al dettaglio in calo dello 0,2% in valore e dello 0,5% in volume.

Il declino coinvolge anche i beni alimentari, con una diminuzione dello 0,1% in valore e dello 0,5% in volume, mentre i prodotti non alimentari subiscono una riduzione dell’0,4% in valore e dello 0,6% in volume. Su base tendenziale, marzo segna una contrazione significativa delle vendite al dettaglio, pari al 2,8% in valore e al 4,2% in volume. Tra i beni alimentari, il calo è più marcato, con un 4,2% in valore e un 6,7% in volume, mentre i beni non alimentari presentano flessioni meno accentuate, rispettivamente dell’1,4% in valore e del 2,1% in volume.

Per quanto riguarda i beni non alimentari, emergono variazioni tendenziali positive solo per i settori della profumeria e della cura della persona, che segnano un incremento dell’1,8%, e per i prodotti farmaceutici, con un aumento dello 0,6%. Al contrario, i cali più significativi si registrano nel settore della cartoleria, libri, giornali e riviste, con una diminuzione del 4,5%, seguiti da calzature, articoli in cuoio e da viaggio, che evidenziano un calo del 4,2%.

Infine, analizzando il confronto rispetto a marzo 2024, il valore delle vendite al dettaglio è in diminuzione in tutte le forme distributive. La grande distribuzione mostra una flessione del 2,6%, le vendite delle piccole superfici scendono del 3,1%, mentre le vendite fuori dai negozi registrano un calo del 4,7%. Anche il commercio elettronico non sfugge a questa tendenza, segnando una contrazione dell’1,3%.

Analisi delle Vendite al Dettaglio in Italia a Marzo

ROMA (ITALPRESS) – A marzo, l’Istat segnala una flessione delle vendite al dettaglio sia in valore che in volume, con una diminuzione dello 0,5% per entrambi i parametri. Questo calo interessa sia i beni alimentari che quelli non alimentari, con i primi che registrano una contrazione dello 0,5% in valore e dello 0,9% in volume, mentre i secondi segnano -0,3% in valore e -0,4% in volume. Per il primo trimestre, l’analisi congiunturale indica una riduzione dello 0,2% in valore e dello 0,5% in volume.

Nel dettaglio, la discesa delle vendite colpisce anche i beni alimentari e non alimentari, con variazioni negative rispettive di -0,1% e -0,5% in valore e -0,4% e -0,6% nei volumi. Per marzo, la variazione tendenziale mostra un calo del 2,8% in valore e del 4,2% in volume, evidenziando la maggiore gravità della situazione nel settore alimentare con -4,2% in valore e -6,7% in volume, mentre per i beni non alimentari le flessioni sono più contenute, con variazioni di -1,4% in valore e -2,1% in volume.

Analizzando i beni non alimentari, emergono pochi segmenti con segni positivi, come la profumeria e i prodotti per la cura della persona, che crescono rispettivamente dell’1,8% e dello 0,6%. Al contrario, il settore della cartoleria, dei libri, dei giornali e delle riviste mostra un calo significativo del 4,5%, con anche calzature e articoli in cuoio che seguono la stessa tendenza, segnando un decremento del 4,2%.

In termini di confronto con marzo 2024, il valore delle vendite al dettaglio è in diminuzione per tutte le categorie distributive. La grande distribuzione registra un calo del 2,6%, seguita dalle piccole superfici con -3,1%, dalle vendite al di fuori dei negozi con -4,7%, e dal commercio elettronico che chiude con una flessione dell’1,3%.

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