2 dicembre 1913: inizia il viaggio di Karen Blixen alla scoperta de “La mia Africa” | La genesi del libro e del film
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Quando Karen Blixen raggiunge l’altopiano di Ngong, nei pressi di Nairobi, rimane immediatamente colpita dalla bellezza incontaminata del paesaggio. La fattoria acquistata insieme al barone aveva lo scopo di avviare una piantagione di caffè, nonostante l’altitudine non fosse ideale per la coltivazione. Nel libro, questi primi anni sono raccontati con uno stile lirico e osservativo, in cui l’Africa diventa un personaggio a sé: una terra che accoglie, sfida e trasforma.
La Blixen instaura un rapporto profondo con i Kikuyu, la popolazione locale che lavora nella fattoria, descrivendone quotidianità, tradizioni e dignità. La sua narrazione evita stereotipi semplicistici, offrendo invece un ritratto autentico e rispettoso delle culture africane che incontra. In questa parte del romanzo sono frequenti descrizioni della fauna, delle stagioni e della vita rurale, elementi che contribuiranno a caratterizzare La mia Africa come un’opera fortemente sensoriale e contemplativa.
Ma la vita nella fattoria non è priva di difficoltà: problemi economici, malattie, tradimenti e tensioni sul territorio ne ostacolano lo sviluppo. Tuttavia, proprio da queste sfide nasce gran parte della riflessione personale che rende il romanzo così intenso e intimo.
