50 attivisti bloccano l’ingresso a Leonardo a Brescia per protestare contro la vendita di armi a Israele
Questa mattina, attivisti di vari gruppi hanno bloccato l’ingresso della Leonardo s.p.a. a Brescia, chiedendo la cessazione dei rifornimenti militari verso Israele, la riconversione della produzione e la fine del sostegno al governo israeliano. Il gruppo “Ultima Generazione”, “Extinction Rebellion” e “Palestina Libera” hanno portato avanti questa protesta. La richiesta principale riguarda la cessione dei rifornimenti militari e la riconversione della produzione della Leonardo, con l’obiettivo di porre fine al sostegno al governo israeliano. La foto dell’azione è stata diffusa dall’Ufficio stampa Ultima Generazione.
Blocco attivista alla Leonardo di Brescia
Stamattina, un gruppo di circa quaranta attivisti provenienti dai movimenti “Ultima Generazione”, “Extinction Rebellion” e “Palestina Libera” ha bloccato l’ingresso della sede della Leonardo s.p.a. a Brescia. La protesta è motivata dalla richiesta di interrompere la fornitura di rifornimenti militari a Israele e di avviare una riconversione della produzione dell’azienda. Gli attivisti chiedono anche la cessazione del sostegno al governo israeliano e l’adozione di politiche più etiche e sostenibili da parte della Leonardo.
I manifestanti hanno deciso di bloccare l’ingresso dell’azienda come atto di protesta pacifica per attirare l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani e sulle azioni militari contro la Palestina. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di adottare una posizione etica e responsabile nei confronti dei conflitti internazionali e dei fornitori di armi.
Nello specifico, il gruppo “Ultima Generazione” ha dichiarato che continuerà a organizzare azioni di protesta per spingere le aziende ad assumersi le proprie responsabilità sociali e a porre fine alle pratiche che alimentano conflitti e oppressioni. La solidarietà con il popolo palestinese è stata al centro della manifestazione, che ha visto la partecipazione di diverse organizzazioni e singoli cittadini uniti nella lotta per i diritti umani e la pace.
Blocco degli attivisti contro la Leonardo a Brescia
Questa mattina, un gruppo di circa quaranta attivisti appartenenti ai gruppi “Ultima Generazione”, “Extinction Rebellion” e “Palestina Libera” ha deciso di bloccare l’ingresso della sede della Leonardo s.p.a. a Brescia. La loro richiesta era chiara: chiedevano la cessazione dei rifornimenti militari verso Israele, la conversione della produzione della Leonardo per fini pacifici e la fine del sostegno al governo israeliano.
Le motivazioni dietro questa azione di protesta sono legate alle violazioni dei diritti umani da parte di Israele nei confronti del popolo palestinese, e all’uso improprio e distruttivo di armamenti forniti da aziende come la Leonardo. Gli attivisti ritengono che sia necessario un cambio di rotta verso la pace e la solidarietà, anziché alimentare conflitti e guerre nel mondo.
Nonostante la reazione delle autorità e la presenza delle forze dell’ordine, gli attivisti hanno mantenuto la loro posizione di protesta in maniera pacifica e determinata. L’obiettivo era rendere visibile la propria opposizione alla politica di supporto militare a Israele, e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla responsabilità delle aziende nel perpetuare situazioni di guerra e oppressione.
La presenza di attivisti provenienti da diversi movimenti e associazioni dimostra la volontà di unire le forze per contrastare le ingiustizie e promuovere un mondo più giusto e solidale. Questo gesto di disobbedienza civile rappresenta un appello all’azienda e al governo per cambiare rotta e impegnarsi per la pace e i diritti umani, anziché alimentare guerre e violenze.
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