Addio al principe Federico di Lussemburgo: le commoventi parole al padre Robert
La famiglia reale del Lussemburgo piange la scomparsa del principe Federico
La famiglia reale del Lussemburgo ha annunciato la triste notizia della scomparsa del principe Federico, figlio minore di Robert di Lussemburgo. Il giovane principe, appena 22enne, è deceduto a causa della sindrome di Alpers, una rara malattia genetica che ha colpito prematuramente il giovane membro della famiglia reale. La notizia è stata resa pubblica solo di recente, condividendo sui social un messaggio toccante da parte del padre.
Un addio commovente e un ultimo sorriso per Federico di Lussemburgo
Nel messaggio condiviso sui social, il principe Robert di Lussemburgo ha parlato dell’addio commovente e degli ultimi momenti trascorsi con suo figlio Federico. Il giovane principe ha trovato la forza di dire addio alla sua famiglia, regalando loro un ultimo momento di felicità con il suo umorismo e la sua compassione. Robert di Lussemburgo ha condiviso anche l’ultima domanda che Federico gli ha rivolto prima di partire, mostrando quanto fosse importante per lui sentirsi amato e orgoglioso dell’opera compiuta nella sua breve vita.
La scomparsa del principe Federico di Lussemburgo ha scosso la famiglia reale e la comunità del Lussemburgo, ma ha anche portato alla luce la lotta contro le malattie rare. Attraverso la Fondazione POLG, Federico ha cercato di sensibilizzare e trovare cure per le malattie rare, sperando di evitare che altri pazienti soffrano come lui ha dovuto fare. Il suo impatto e la sua eredità vivranno attraverso il lavoro della fondazione e la memoria che ha lasciato dietro di sé.
La sindrome di Alpers è una malattia genetica rara con un’esordio solitamente in età infantile, ma che può manifestarsi anche in età più avanzate. Gli attacchi epilettici sono uno dei primi sintomi, e l’incidenza della malattia è rara, colpendo solo una piccola percentuale della popolazione. La morte prematura del principe Federico ha portato l’attenzione su queste malattie rare e sottolineato l’importanza della ricerca e della sensibilizzazione in questo settore.
Fonte: La Repubblica
Fonte: Il Corriere della Sera
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