A marzo l’indice di disagio sociale rimane costante secondo Confcommercio

A marzo, l’indice di disagio sociale di Confcommercio si è confermato a 9,6, con inflazione stabile all’1,9% e tasso di disoccupazione al 6,5%. Si prevede una contenuta crescita degli occupati e una sostanziale stabilità delle unità di lavoro standard destagionalizzate. L’inflazione rimane costante, con lievi variazioni nei prezzi dei carburanti e degli alimentari. Le incertezze sui dazi amplificano i timori di un rallentamento dell’economia, con possibili effetti negativi sull’occupazione e sui consumi. Confcommercio avverte che un ampliamento del disagio sociale potrebbe limitare la ripresa della domanda interna.
Analisi dell’andamento economico di marzo: indice di disagio sociale stabile a 9,6
La sede e gli uffici dell’Unione Confcommercio di Milano si trovano in corso Venezia. A marzo, l’indice di disagio sociale di Confcommercio si è confermato a 9,6 dopo una revisione al ribasso del dato di febbraio. Questo valore riflette la stabilizzazione dell’inflazione all’1,9% per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, e al 6,5% del tasso di disoccupazione esteso.
Nel mercato del lavoro, si prevede una contenuta crescita degli occupati nel mese di marzo, associata ad un modesto incremento dei disoccupati dopo un periodo di riduzione. Queste dinamiche mantengono il tasso di disoccupazione ufficiale al 5,9%. Si stima anche una sostanziale stabilità delle unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate, con un tasso di disoccupazione esteso al 6,5%.
A marzo 2025, l’inflazione per i beni e i servizi ad alta frequenza d’acquisto si è confermata all’1,9%. Si osserva una diminuzione dei prezzi dei carburanti e un lieve aumento dei prezzi degli alimentari e dei tabacchi. Le dinamiche recenti confermano la stabilizzazione dell’inflazione nei prossimi mesi, ma le incertezze dovute ai dazi potrebbero influenzare l’economia.
I timori di un rallentamento degli andamenti produttivi potrebbero portare a un peggioramento del sentiment di famiglie e imprese, con possibili effetti negativi sull’occupazione e sui consumi. Confcommercio avverte che un ampliamento dell’area del disagio sociale potrebbe limitare l’espansione della propensione al consumo delle famiglie, complicando la ripresa della domanda interna.
Analisi dell’indice di disagio sociale di Confcommercio a marzo
Nel mese di marzo, l’indice di disagio sociale di Confcommercio si è confermato a 9,6 dopo la revisione al ribasso del dato di febbraio. Questo valore è stato influenzato dalla stabilizzazione all’1,9% dell’inflazione per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto e dal tasso di disoccupazione esteso che si attesta al 6,5%.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si prevede una contenuta crescita degli occupati nel mese di marzo, associata ad un modesto incremento dei disoccupati. Queste dinamiche mantengono il tasso di disoccupazione ufficiale al 5,9%. Si stima una stabilità delle unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate, influenzate dalle diverse forme di integrazione salariale, mantenendo il tasso di disoccupazione esteso al 6,5%.
Le stime provvisorie indicano che l’inflazione per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto è rimasta al 1,9% a marzo 2025. Si osserva una diminuzione congiunturale dei prezzi dei carburanti con un aumento leggero dei prezzi degli alimentari e dei tabacchi. Le dinamiche degli ultimi mesi confermano la stabilizzazione dell’inflazione, ma le incertezze sulle prospettive dell’economia sono amplificate dalle questioni tariffarie.
Ci sono timori di un rallentamento degli andamenti produttivi che potrebbero influenzare negativamente l’occupazione e i consumi. In questo contesto, un aumento dell’area del disagio sociale potrebbe limitare l’espansione della propensione al consumo delle famiglie, complicando ulteriormente la ripresa della domanda interna.
Non perderti tutte le notizie di economia su Blog.it