Minacce a Schifani: Marco Romano denuncia il vile protocollo di affaristi e criminali.
Minacce e Difesa della Legalità in Sicilia
PALERMO (ITALPRESS) – Le recenti minacce di morte rivolte al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, hanno sollevato un’ondata di preoccupazione e indignazione. Nel suo editoriale, Marco Romano, direttore del Giornale di Sicilia, ha descritto una realtà inquietante: “Telefonate intimidatorie e lettere minatorie sono il metodo vile di chi teme la sfida al malaffare”. Questo fenomeno non è nuovo e si inserisce in un contesto in cui, spesso, la politica, la magistratura e il mondo dell’informazione si trovano ad affrontare forze che operano nell’ombra, difendendo interessi torbidi e illeciti.
La Problematica della Gestione dei Rifiuti
Romano ha anche evidenziato l’interesse dei “vecchi baroni delle discariche” alla luce dell’arrivo dei termovalorizzatori in Sicilia. Questi ultimi sono visti come una minaccia ai loro profitti, poiché attualmente la gestione dei rifiuti rappresenta un affare allettante e redditizio. “L’immondizia oggi è un affare”, ha sottolineato, facendo riferimento anche ai contratti che la Sicilia ha con paesi europei per smaltire la sua spazzatura, trasformandola in energia.
Questo tema della gestione rifiuti è cruciale soprattutto in una regione come la Sicilia, dove l’emergenza spazzatura è stata una costante nel corso degli anni. La chiusura delle discariche, che spesso aggirate attraverso compromessi emergenziali, e il fragoroso fallimento della raccolta differenziata sono questioni che richiedono un’attenzione immediata. Le parole di Romano, che parlano di “bombe ecologiche” come quella di Bellolampo, rispecchiano una realtà sotto pressione.
La Lotta Contro la Droga e la Criminalità
Il direttore del Giornale di Sicilia ha posto in evidenza anche la questione della droga, in particolare riferendosi alla legislazione contro la diffusione di sostanze stupefacenti a basso costo. La facilità di reperimento e l’uso tra i giovani sono problematiche che richiedono un’azione decisiva. “Serve davvero dilungarsi sui fastidi che può creare ai mammasantissima dello spaccio?”, è la provocazione che Romano lancia, mentre invita le istituzioni a rilanciarsi in una lotta senza quartiere contro il crimine.
Personaggi noti, come il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, hanno avuto parole forti su queste tematiche. Melillo ha messo in guardia sulla pervasività delle reti di spaccio che riforniscono le nuove generazioni, sottolineando che “la mafia usa la droga come strumento per mantenere il controllo”. Le dichiarazioni di Melillo confermano la necessità di una risposta continua e coordinata da parte delle autorità.
La Responsabilità delle Istituzioni
Non è solo un problema di sicurezza ma anche di salute pubblica, e le istituzioni devono intervenire con determinazione. Il governo regionale, guidato da Schifani, ha espresso impegno nella lotta contro queste ingerenze, sottolineando che “la violenza e l’intimidazione non fermeranno il nostro operato”. Questo tipo di affermazioni, sebbene rassicuranti, devono essere seguite da azioni concrete che dimostrino un impegno reale.
È fondamentale, in un contesto come quello siciliano, che cittadini e istituzioni collaborino per garantire un futuro libero da intimidazioni e malaffare. La strada potrebbe essere impervia, ma come dichiara Marco Romano: “Ricavandone anzi la ragionevole certezza che si sta andando nella direzione giusta”. La lotta contro la criminalità organizzata e per un ambiente sano resta una priorità, e gli sviluppi futuri rappresenteranno un test cruciale per la nuova amministrazione siciliana.
Un appello alla Mobilitazione Civica
Questa situazione non può rimanere chiusa nei confini delle istituzioni. La società civile deve mobilitarsi, rispondendo con una maggiore partecipazione e consapevolezza. Le parole di Romano fungono da appello: “Vada avanti. Ora più che mai”, un incoraggiamento a tutti coloro che non si arrendono di fronte alle difficoltà. Gli sviluppi futuri in Sicilia sono seguiti con attenzione, e il supporto concreto dei cittadini sarà fondamentale per affrontare questo periodo critico.
In definitiva, la Sicilia ha bisogno di un cambiamento profondo e duraturo, attraverso una lotta concertata contro l’illegalità e il malaffare. La responsabilità ricade su tutti: istituzioni, cittadini e realtà economiche devono collaborare per costruire una regione più giusta e sana.
(ITALPRESS)
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