Crescita del 2,1% nel commercio marittimo globale nel 2024: tendenze e prospettive.

Crescita del 2,1% nel commercio marittimo globale nel 2024: tendenze e prospettive.

Il commercio marittimo globale continua a crescere, raggiungendo 12,6 miliardi di tonnellate nel...

Il commercio marittimo globale continua a crescere, raggiungendo 12,6 miliardi di tonnellate nel 2024, nonostante le tensioni geopolitiche e l’instabilità economica. I porti del Mediterraneo hanno movimentato 62 milioni di TEU, evidenziando un aumento del 5,1%. Il Rapporto Annuale “Italian Maritime Economy” analizza l’impatto di guerre, dazi e sostenibilità sul settore marittimo, con particolare riguardo ai porti italiani. Il traffico a corto raggio si attesta a un record di 628 milioni di tonnellate, mentre si registrano cambiamenti nelle rotte commerciali globali. Investimenti in intermodalità e carburanti alternativi sono cruciali per il futuro della logistica.

Crescita e Sfide nel Commercio Marittimo Globale nel Mediterraneo

NAPOLI (ITALPRESS) – Nel 2024, il commercio marittimo mondiale ha registrato un incremento del 2,1%, toccando 12,6 miliardi di tonnellate, con una previsione di crescita compresa tra lo 0,2% per il 2025 e il 1,5% per il 2026. Nonostante l’incertezza economica globale, causata da conflitti e politiche protezionistiche, il settore continua a svilupparsi. I principali porti del Mediterraneo hanno movimentato 62 milioni di TEU nel 2023, segnando un aumento del 5,1%.

Le recenti tensioni geopolitiche hanno modificato le rotte commerciali, con un aumento dei traffici verso il Capo di Buona Speranza. Questo è uno dei punti salienti del dodicesimo Rapporto Annuale “Italian Maritime Economy”, presentato da SRM a Napoli. Il dossier affronta temi cruciali, come i nuovi scenari geopolitici che influenzano l’economia marittima e l’implementazione di dazi da parte degli Stati Uniti, oltre all’importanza della sostenibilità nel settore.

Il Mediterraneo si afferma come un centro strategico per intermodalità e sostenibilità, analizzando l’impatto delle guerre e dei dazi sull’economia globale. Diverse analisi sul trasporto intermodale mare-ferro, con focus sui porti di Genova, Trieste e La Spezia, evidenziano le eccellenze italiane. La crescita nel traffico marittimo a corto raggio ha raggiunto livelli record, con 628 milioni di tonnellate movimentate nella regione.

Dalla globalizzazione si sta passando alla regionalizzazione delle catene di approvvigionamento a causa delle crisi geopolitiche. La promozione da parte degli Stati Uniti di percorsi alternativi come il corridoio Imec mira a riorganizzare il commercio mondiale. Affrontare queste sfide richiede investimenti strategici nei porti e nel settore marittimo, con ingenti risorse destinate a progetti di intermodalità e sostenibilità, per garantire la competitività dell’Italia nel mercato globale.

Analisi sul Commercio Marittimo e le Tendenze della Logistica nel Mediterraneo

Il commercio marittimo globale ha registrato un incremento del 2,1% nel 2024, toccando i 12,6 miliardi di tonnellate. Le previsioni per il 2025 indicano una crescita contenuta tra lo 0,2% e l’1,5% nel 2026. Le incertezze economiche, legate a conflitti e tariffe commerciali, non hanno fermato questa crescita. I 25 porti principali del Mediterraneo hanno movimentato 62 milioni di TEU, segnando un aumento del 5,1% rispetto all’anno precedente.

Le tensioni geopolitiche hanno convinto molti operatori a riconsiderare le loro rotte commerciali, spingendo un maggior numero di navi a sfruttare il Capo di Buona Speranza. Il dodicesimo Rapporto Annuale “Italian Maritime Economy” ha analizzato questi sviluppi, esaminando le conseguenze del protezionismo e delle politiche tariffarie, nonché i bisogni di sostenibilità e intermodalità nel trasporto marittimo. Redatto da SRM, il rapporto ha puntato l’attenzione su vari aspetti cruciali, tra cui i nuovi scenari internazionali e l’impatto dei dazi statunitensi sul commercio.

Il traffico marittimo nel Mediterraneo ha raggiunto livelli senza precedenti, con un totale di quasi 628 milioni di tonnellate nel 2024. L’Italia guida questa categoria, movimentando 302 milioni di tonnellate. Anche se il Canale di Suez ha visto un calo nei passaggi giornalieri, c’è una prospettiva di ripresa. Le crisi geopolitiche sono foriere di regionalizzazione, costringendo gli importatori a rivedere le proprie catene di approvvigionamento e favorendo nuove rotte commerciali.

Il settore marittimo sta vivendo una trasformazione significativa: i porti si stanno evolvendo in hub energetici cruciali, specialmente per le rinnovabili. Gli investimenti in carburanti alternativi, come il GNL, sono in aumento, mentre l’Italia si posiziona tra le economie più aperte del mondo. Con una resilienza dimostrata dai porti italiani, il futuro del settore sembra focalizzarsi sulla sostenibilità e sulle tecnologie innovative, preparando il terreno per una crescita continua e strategica.

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