Guerra a Gaza: 23 Paesi chiedono cessate il fuoco, Israele la definisce irreale.

Guerra a Gaza: 23 Paesi chiedono cessate il fuoco, Israele la definisce irreale.

Guerra a Gaza: 23 Paesi chiedono cessate il fuoco, Israele la definisce irreale.

La Guerra a Gaza: La Dichiarazione Ufficiale di 25 Paesi

ROMA (ITALPRESS) – Un grido d’allerta arriva da 25 paesi con la richiesta urgente: “La guerra a Gaza deve finire ora”. Questa dichiarazione congiunta è stata firmata dai ministri degli Esteri di Italia, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito, e anche dal Commissario UE per l’Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi.

Un Messaggio Fermo e Chiaro

I firmatari esprimono con nettezza la loro preoccupazione per la situazione drammatica a Gaza. “La sofferenza dei civili ha raggiunto livelli inaccettabili. Condanniamo la distribuzione a goccia degli aiuti e l’uccisione di innocenti, compresi bambini,” affermano i rappresentanti internazionali nel documento. La dichiarazione evidenzia i gravissimi danni causati dalla guerra, sottolineando che oltre 800 palestinesi hanno perso la vita mentre cercavano aiuto.

Un aspetto cruciale sollevato riguarda la mancanza di assistenza umanitaria fornita dal governo israeliano, che secondo i firmatari va contro il diritto internazionale umanitario. “È inaccettabile che Israele rifiuti assistenza essenziale alla popolazione civile,” affermano, rivalutando le responsabilità di tutte le parti coinvolte.

Richiesta di Rilascio degli Ostaggi

Un altro punto critico della dichiarazione riguarda la situazione degli ostaggi. “Chiediamo il loro rilascio immediato e incondizionato,” dichiarano i ministri, evidenziando la sofferenza di coloro che sono stati catturati da Hamas dal 7 ottobre 2023. Essi suggeriscono un cessate il fuoco come la miglior via per garantire il ritorno a casa degli ostaggi e alleviare il dolore delle loro famiglie.

L’Appello alla Protezione dei Civili

Nel documento emerge la necessità di proteggere i civili, richiedendo un fermo rispetto degli obblighi del diritto internazionale da parte di tutte le parti coinvolte. “Le proposte di trasferire la popolazione palestinese in una ‘città umanitaria’ non sono accettabili,” si legge con chiarezza. L’idea di sfollamento forzato è vista come una violazione grave delle leggi internazionali, e i firmatari si oppongono fermamente a qualsiasi iniziativa che possa alterare il territorio o la demografia dei Territori Palestinesi Occupati.

Le Reazioni di Israele

Il ministero degli Esteri israeliano ha risposto con fermezza alla dichiarazione, definendola “slegata dalla realtà” e accusando i firmatari di non considerare il ruolo di Hamas nella crisi attuale. “Tutte le affermazioni devono essere indirizzate a Hamas, l’unica responsabile della guerra e delle sofferenze delle due parti,” ha affermato il portavoce del ministero.

Israele sottolinea che è l’organizzazione terroristica a minare la pace e la stabilità nella regione, e ritiene che la dichiarazione non faccia altro che avallare le azioni di Hamas.

Dichiarazioni da Personalità Internazionali

Non solo i ministri degli Esteri, ma anche figure di spicco a livello internazionale hanno espresso preoccupazione per la situazione a Gaza. Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha recentemente ribadito l’importanza di ripristinare la calma e garantire l’accesso umanitario per tutti coloro che ne hanno bisogno. “Non possiamo rimanere in silenzio mentre sofferenze inimmaginabili colpiscono civili innocenti,” ha dichiarato.

Anche il Papa Francesco ha lanciato un appello alla pace, esprimendo la sua solidarietà verso le vittime del conflitto e invitando la comunità internazionale a unirsi per fermare le violenze. “La guerra porta solo morte e distruzione, è urgente trovare un accordo che garantisca il rispetto della vita umana,” ha affermato durante un recente incontro con Abu Mazen.

Un Futuro da Costruire

La necessità di agire ora è più urgente che mai. La richiesta di un cessate il fuoco immediato e permanente non è solo un appello delle nazioni, ma rappresenta un bisogno fondamentale di stabilità e sicurezza per la regione. I firmatari si offrono per sostenere qualsiasi iniziativa diretta a garantire una pace duratura e lavoreranno insieme per un futuro di collaborazione e comprensione reciproca.

In questo contesto, è essenziale che la comunità internazionale continui a monitorare la situazione e apporti pressioni necessarie affinché i diritti umani siano rispettati. “Dobbiamo lavorare insieme per garantire che mai più una crisi come questa si ripeta,” concludono i firmatari della dichiarazione.

Le parole di questi leader sottolineano quanto sia cruciale la cooperazione globale per affrontare le complessità di un conflitto che dura da decenni. La speranza è che, attraverso i dialoghi aperti e costruttivi, si possa finalmente giungere a una soluzione che assicuri pace e dignità a tutti i popoli coinvolti.

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