Chikungunya: epidemia in Francia e primo contagio registrato in Italia. Preoccupazione in aumento.

Chikungunya: epidemia in Francia e primo contagio registrato in Italia. Preoccupazione in aumento.

Chikungunya: epidemia in Francia e primo contagio registrato in Italia. Preoccupazione in aumento.

Epidemia di Chikungunya: la situazione in Europa

Il virus Chikungunya, trasmesso principalmente dalla zanzara tigre (Aedes albopictus), ha destato allarme in Europa. Dal 2024 al 2025, La Réunion, un’isola francese nell’Oceano Indiano, ha registrato oltre 47.500 casi. Recentemente, il virus ha iniziato a colonizzare anche il sud della Francia, con circa 800 casi confermati tra maggio e luglio 2025. Molti di questi pazienti non avevano viaggiato verso aree tropicali, sollevando preoccupazioni riguardo a una trasmissione autoctona nel territorio europeo.

Secondo il Dr. Jean-Luc Mélenchon, virologo dell’Istituto Pasteur, “La diffusione locale è un chiaro segnale che il virus potrebbe stabilirsi in quelle zone, il che rappresenta un elevato rischio per la salute pubblica.” Non possiamo più guardare alla Chikungunya come a un problema esclusivo delle aree tropicali.

Primo caso registrato in Italia: l’allerta cresce

In Italia, il primo caso di Chikungunya del 2025 è stato confermato a Bentivoglio, nel bolognese. Il paziente infetto non aveva viaggiato di recente, suggerendo la possibilità di trasmissione locale, simile ai focolai del 2007 e 2017. L’epidemia potrebbe quindi non essere più un problema isolato.

Il Dr. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha dichiarato: “La situazione è sotto controllo, ma è fondamentale monitorare attentamente i focolai e attuare misure preventive.” Le autorità sanitarie italiane stanno prendendo in considerazione misure di disinfestazione e sensibilizzazione della popolazione.

Cosa sapere sulla Chikungunya

La Chikungunya è una malattia virale acuta, profondamente debilitante, che può causare:

  • Febbre alta
  • Dolori articolari intensi (da cui il nome Swahili “ciò che curva”)
  • Dolori muscolari
  • Mal di testa
  • Affaticamento
  • Eruzioni cutanee

Il dolore articolare può persistere da pochi giorni fino a diversi mesi o anche anni. Nei casi più gravi, possono verificarsi complicanze oculari, neurologiche, cardiache e gastrointestinali, in particolare tra le persone anziane e quelle con comorbidità. Trattamenti specifici per la malattia non esistono attualmente; si consiglia di gestire i sintomi.

La diagnosi e la prevenzione

La diagnosi si basa su test sierologici o molecolari, analizzando campioni di sangue. Al momento, non esiste un vaccino approvato in Europa, ma recentemente è stato concesso un parere positivo negli Stati Uniti, segnando un passo importante nella lotta contro questa malattia.

Il virus viene trasmesso esclusivamente attraverso la puntura di zanzare femmine del genere Aedes, in particolare la zanzara tigre, attiva maggiormente durante il giorno. È cruciale ricordare che non esiste trasmissione da persona a persona.

Per prevenire l’infezione, l’ISS raccomanda alcune semplici, ma efficaci misure:

  1. Eliminare l’acqua stagnante in giardini, sottovasi e altri contenitori.
  2. Indossare abiti chiari e coprenti.
  3. Utilizzare repellenti contro le zanzare, con attenzione per bambini e donne incinte.
  4. Applicare zanzariere e sfruttare l’aria condizionata.
  5. Promuovere campagne di disinfestazione nei mesi estivi nei comuni.

Una minaccia globale: il rischio di diffusione della Chikungunya

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha avvertito che oltre 5,6 miliardi di persone vivono in aree favorevoli alla diffusione della Chikungunya. Cambiamenti climatici, urbanizzazione e l’aumento dei viaggi internazionali offrono un ambiente fertile per la proliferazione delle zanzare vettori. “È necessaria una collaborazione globale per affrontare questa minaccia sanitaria,” ha affermato il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS.

La Chikungunya non è solo un problema per i paesi tropicali, ma un potenziale rischio globale che richiede attenzione e azioni preventive da parte di tutti i governi. È fondamentale rimanere informati e preparati per affrontare questa malattia emergente.

Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare le risorse dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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