Patto di Castel Gandolfo: Città Mediterraneo e Oikos unite per la pace globale.

Patto di Castel Gandolfo: Città Mediterraneo e Oikos unite per la pace globale.

Il Patto di Castel Gandolfo per la Pace nel Mediterraneo ROMA (ITALPRESS) – È stato sottoscritto il...

Il Patto di Castel Gandolfo per la Pace nel Mediterraneo

ROMA (ITALPRESS) – È stato sottoscritto il Patto di Castel Gandolfo, un’iniziativa per la pace che coinvolge giovani e città del Mediterraneo. Questo importante accordo è stato firmato da sindaci, vicesindaci e assessori all’Urbanistica provenienti da città come Palermo, Catania, Napoli, Catanzaro, Reggio Calabria, Bastia (Francia), Mugla e Istanbul (Turchia). L’obiettivo comune è promuovere un paradigma della cura, ispirato dall’ascolto delle nuove generazioni e da una visione di ecologia integrale.

L’evento ha avuto luogo durante la II edizione della Summer School “Intrecci di dialogo”, per la quale sono stati elaborati numerosi principi ispirati dai giovani. L’impegno è chiaro: accompagnare e riparare, promuovendo giustizia e attenzione verso le generazioni future. Questo percorso richiede una trasformazione radicale delle relazioni, delle politiche e delle pratiche economiche messe in atto dalle amministrazioni locali.

Una Visone Contemporanea di Pace e Cura

Nel proemio del Patto è sottolineato che “In un’epoca che cerca salvezza nell’accelerazione dell’intelligenza, non basta più il solo amministrare”. La filosofa Luigina Mortari aggiunge che occorre “prendersi a cuore la vita”. Il documento evidenzia l’importanza di una pace che non sia solo un tentativo di suturare i conflitti, ma un giardino di fraternità per tutti. “Le città devono essere costruite sulla partecipazione e sulla libertà”, si legge nel patto firmato tra OIKOS e le città coinvolte.

Durante l’incontro, l’eurodeputato Dario Nardella ha sottolineato le tre crisi attuali – culturale, politico-istituzionale e democratica – che molte città del Mediterraneo stanno affrontando. “Il Mediterraneo è un punto di incontro per conflitti religiosi e culturali, e rappresenta la fragilità di un’Europa minacciata da nazionalismi”, ha osservato Nardella, evidenziando come le città abbiano un ruolo cruciale nel superare le divisioni nazionali attraverso la diplomazia locale.

Francesco Zecca, presidente di OIKOS, ha messo in evidenza l’interconnessione di tutte le persone e culture nel Mediterraneo. “Nessuno si salva da solo”, ha dichiarato, sottolineando l’urgenza di attivare processi di cura e pace, con i giovani come protagonisti. Questa iniziativa non solo promuove un cambiamento di paradigma, ma si propone di coltivare una nuova generazione di attori del cambiamento sostenibile.

In questo contesto, sono stati delineati diversi impegni condivisi, tra cui la creazione di un hub giovanile per favorire la contaminazione delle idee. Inoltre, è prevista la formazione di referenti locali per potenziare la rete e la condivisione di esperienze. È previsto anche un percorso di alta formazione per i funzionari delle città partecipanti, mirato a sviluppare competenze nell’ambito dell’ecologia integrale.

### Prospettive: L’urbanistica come strumento di cambiamento

L’assessore all’Urbanistica di Palermo, Maurizio Carta, ha lodato il Patto come un’opportunità per riposizionarsi e rigenerare il valore urbano. “Dobbiamo rispondere non solo ai bisogni delle attuali generazioni, ma anche a quelli di chi verrà dopo”, ha affermato. Allo stesso modo, il vicesindaco di Catania, Paolo La Greca, ha rimarcato la necessità di costruire una società equa, in grado di fronteggiare la crescente disuguaglianza tra città ricche e povere.

Laura Lieto, vicesindaca di Napoli, ha condiviso la visione di un Mediterraneo che possa superare le divisioni tradizionali, proponendo le città come spazi di inclusione e soluzioni innovative. “Le città possono contrastare le disuguaglianze e lavorare per un futuro più giusto”, ha dichiarato Lieto, aggiungendo che questa è una sfida che tutte le città devono affrontare insieme.

Giuseppina Iemma, vicesindaca di Catanzaro, ha enfatizzato l’importanza di una cultura della responsabilità e dell’accoglienza, fondamentali per costruire relazioni sociali solide. “Prendersi cura della città significa prendersi cura delle persone”, ha affermato.

### L’importanza della creatività e della cooperazione giovanile

Durante il dibattito, il tema della creatività è emerso come un elemento cruciale per il futuro. “Dobbiamo lavorare insieme per costruire spazi di condivisione che migliorino le relazioni sociali”, ha sostenuto Paolo Malara, assessore all’Urbanistica di Reggio Calabria. La cooperazione tra città è vista come un elemento fondamentale per rispondere a sfide comuni come il traffico di esseri umani e le dinamiche migratorie.

Erhan Ayaz, consigliere del sindaco di Mugla, ha evidenziato che il futuro appartiene alle nuove generazioni. “Dobbiamo investire in progetti a lungo termine”, ha affermato, sottolineando l’importanza di un approccio condiviso alla risoluzione delle sfide sociali ed economiche.

Al termine dell’incontro, le voci di leader come Mustafa Osman Turan di Istanbul hanno sottolineato la necessità di resistere alla cultura del silenzio di fronte alle violenze e alle oppressioni. “Le città possono diventare luoghi di libertà”, ha dichiarato, rimarcando che la cultura è l’unico strumento capace di abbattere le demagogie.

Il Patto di Castel Gandolfo rappresenta quindi una significativa opportunità per ripensare le relazioni tra le città del Mediterraneo, promuovendo un’eco-responsabilità condivisa e una cura attiva verso i più vulnerabili, creando un vero e proprio “giardino di fraternità” ispirato da valori umani.

Fonti ufficiali: OIKOS, ITALPRESS.

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