Draghi: L’Unione Europea spettatrice nella crisi Ucraina e nel conflitto di Gaza.
Durante il 46° Meeting di Rimini, Mario Draghi ha sottolineato il ruolo marginale dell’Unione Europea nei recenti conflitti globali, evidenziando che è stata più spettatrice che protagonista. Ha criticato l’illusione di potere geopolitico derivante dalla dimensione economica dell’UE, ora sfumata di fronte a sfide come i dazi statunitensi e la necessità di aumentare la spesa militare. Draghi ha espresso preoccupazione per lo scetticismo crescente nei confronti dell’Europa, invitando a riflettere su come l’UE possa adattarsi per difendere i valori su cui è stata fondata e diventare un attore decisivo sulla scena mondiale.
Draghie: Necessità di un’Europa Protagonista e Riforme Decisive
RIMINI (ITALPRESS) – Durante il 46° Meeting di Rimini, Mario Draghi ha dichiarato che l’Unione Europea ha avuto un ruolo marginale nei negoziati di pace per l’Ucraina, evidenziando che l’Ue si è comportata come spettatrice persino davanti a eventi critici come il bombardamento di siti nucleari iraniani e l’escalation del conflitto a Gaza. Questa mancanza di iniziativa ha sollevato preoccupazioni sulla forza geopolitica dell’Unione.
Draghi ha messo in evidenza che, per anni, l’Ue si era illusa che la sua dimensione economica, supportata da 450 milioni di consumatori, le conferisse potere nelle relazioni internazionali. Ultimamente, ha affermato che tale illusione si è dissipata, costringendo i membri a confrontarsi con i dazi imposti dagli Stati Uniti e ad aumentare la spesa militare, un passo che avrebbero potuto affrontare in modi diversi e più strategici.
Lo scetticismo crescente nei confronti dell’Europa, secondo Draghi, merita una riflessione profonda. Non si tratta tanto dei valori fondanti dell’Unione, quanto della sua capacità di difenderli. Con l’evoluzione delle sfide globali, è fondamentale che l’Unione riesca ad adattarsi e rinnovarsi per affrontare le nuove problematiche emergenti.
L’Ue è stata creata in un contesto storico in cui gli Stati-Nazione avevano fallito nel proteggere i valori di democrazia e pace. È ora essenziale che l’Europa non rimanga un semplice spettatore, ma si affermi come un attore di primo piano sulla scena internazionale. La trasformazione della sua organizzazione politica è cruciale per conseguire obiettivi economici e strategici, e le necessarie riforme in ambito economico devono essere attuate con urgenza.
Il Ruolo Limitato dell’Unione Europea in Tempi di Crisi
RIMINI (ITALPRESS) – Mario Draghi, intervenendo al 46° Meeting di Rimini, ha sottolineato che l’Unione Europea ha avuto un ruolo marginale nei negoziati di pace in Ucraina, rimanendo passiva anche durante eventi significativi, come i bombardamenti su siti nucleari in Iran e l’intensificarsi del conflitto a Gaza. Questo evidenzia la mancanza di un’attiva partecipazione dell’UE in situazioni geopolitiche cruciali.
Draghi ha poi messo in luce come l’Unione Europea, nel corso degli anni, avesse riposto fiducia nella propria dimensione economica, composta da 450 milioni di consumatori, identicando in essa un potere geopolitico. Tuttavia, il 2023 sarà ricordato come l’anno in cui questa convinzione si è sgretolata. Il leader ha osservato che ci si è dovuti adattare a dazi americani e che, spinti dall’alleato di sempre, si è dovuta aumentare la spesa militare, suggerendo che questa decisione andava rivista nelle modalità.
Lo scetticismo nei confronti dell’Unione Europea ha raggiunto livelli mai visti prima, ha evidenziato Draghi. È fondamentale interrogarsi sulla vera natura di questo scetticismo: non sembra riflettere un rifiuto dei valori fondanti, quanto piuttosto dubbi sulla capacità dell’UE di difenderli. I modelli di organizzazione, come la stessa Unione, devono adattarsi ai cambiamenti del contesto sociale e politico.
Infine, Draghi ha rimarcato che l’UE è nata in risposta a fallimenti statali nel difendere valori fondamentali, suggerendo che la sua esistenza è vitale per la democrazia e la pace. È cruciale, dunque, che l’Europa si trasformi da semplice spettatore a protagonista attivo, rinnovando la propria organizzazione politica per perseguire con successo obiettivi economici e strategici.
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