Futuro Armani senza veto, ma si spera rimanga un’eccellenza italiana

Futuro Armani senza veto, ma si spera rimanga un’eccellenza italiana

Futuro Armani senza veto, ma si spera rimanga un’eccellenza italiana

Durante il Forum Ambrosetti a Cernobbio, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha sottolineato l’importanza di mantenere il baricentro delle aziende di moda italiane in Italia, citando l’esempio positivo dell’acquisizione di Versace da parte di Prada. Ha evidenziato che il settore moda non rientra nel Golden Power e che i dazi americani, pur onerosi, non comprometteranno significativamente le prospettive del settore grazie al posizionamento di mercato e al target di alto reddito. Urso ha annunciato l’imminente presentazione delle novità del Piano Moda, con l’obiettivo di sostenere la crescita, la sostenibilità e l’aggregazione delle imprese italiane del settore.

Il Futuro del Made in Italy nella Moda: Strategie e Prospettive Secondo il Ministro Adolfo Urso

Cernobbio, Forum Ambrosetti, secondo giorno: si è dibattuto ampiamente sulle strategie competitive per il 2025, con particolare attenzione al settore della moda. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha chiarito che il comparto moda non rientra nel campo di applicazione del Golden Power. Ha sottolineato come Armani rappresenti e rappresenterà sempre un simbolo autentico del Made in Italy, indipendentemente dalla composizione azionaria futura. L’obiettivo resta mantenere il centro dell’azienda saldamente in Italia, rispettando le regole di mercato. Questo auspicio trova conferma nell’esempio recente dell’acquisizione di Versace da parte di Prada, segnale positivo e differente rispetto al passato quando molte eccellenze italiane erano state cedute a investitori stranieri.

Urso ha affrontato anche il tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti, affermando che questi non influiranno in modo rilevante sulle prospettive del settore moda italiano. Pur riconoscendo l’onerosità delle tariffe, ha spiegato che il mercato del lusso si rivolge prevalentemente a consumatori con alto reddito e presenta un posizionamento difficilmente replicabile. Nel prossimo incontro del Tavolo di settore verranno presentate nuove iniziative legate al Piano Moda, sviluppato in stretta collaborazione con associazioni di categoria e i principali marchi che operano sul territorio nazionale.

Un altro punto centrale della visione del ministro riguarda il sostegno alla crescita delle imprese italiane. Urso ha evidenziato l’importanza di promuovere sia aggregazioni verticali, lungo tutta la filiera produttiva, sia aggregazioni orizzontali tra aziende di componentistica che forniscono i grandi marchi. Questa strategia si propone di incentivare un sistema produttivo più integrato e sostenibile, capace di rafforzare la competitività globale del Made in Italy.

L’intervento di Urso rappresenta un segnale chiaro dell’impegno del governo nel valorizzare e proteggere il settore moda italiano. La volontà è quella di favorire un ecosistema industriale coeso e innovativo, che mantenga l’eccellenza e l’identità italiana nel panorama internazionale, assicurando competitività e sviluppo anche nell’imminente futuro.

Strategie e Prospettive per la Moda Italiana nel Contesto Globale

Cernobbio, Forum Ambrosetti, secondo giorno: nel dibattito sul futuro delle strategie competitive per il 2025, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato come il settore della moda non rientri nel perimetro del Golden Power. Armani, simbolo indiscusso del Made in Italy, continuerà a rappresentare il patrimonio nazionale indipendentemente dalla composizione azionaria futura. L’auspicio resta quello che il centro operativo dell’azienda rimanga stabilmente sul territorio italiano, garantendo così la tutela di un’eccellenza che ha fatto la storia del Paese. Un esempio importante è stata l’acquisizione di Versace da parte di Prada, un’operazione che si distingue rispetto al passato, quando molte realtà del comparto erano finite in mani straniere.

Riguardo alla delicata questione dei dazi, Urso ha evidenziato che le misure adottate dagli Stati Uniti, pur essendo onerose, non incideranno in modo determinante sulle prospettive del settore moda. La clientela di fascia alta e l’ineguagliabile posizionamento sul mercato globale consentono di mantenere una resilienza strategica. Nel contesto del prossimo Tavolo di settore, è previsto un aggiornamento sul Piano Moda dedicato all’Italia, frutto di un dialogo costante con le associazioni di categoria e i grandi marchi produttrici sul territorio nazionale, nell’ottica di un sostegno efficace al comparto.

Il ministro ha quindi posto l’accento sulla necessità di sviluppare la crescita delle imprese italiane tramite processi di aggregazione sia verticale, lungo tutta la filiera produttiva, sia orizzontale, attraverso collaborazioni tra aziende che operano nella produzione di componenti e servizi per i grandi brand. Queste dinamiche sono ritenute fondamentali per rafforzare la competitività e promuovere una maggiore sostenibilità nella catena del valore del settore moda.

Con questo approccio, il governo intende supportare non solo la valorizzazione dei marchi storici del Made in Italy, ma anche stimolare un ecosistema produttivo integrato e innovativo. La combinazione di tutela culturale, strategia industriale e azioni concrete di politica economica mira a preservare e potenziare il ruolo internazionale dell’Italia come fulcro mondiale della moda di eccellenza.

Non perderti tutte le notizie di economia su Blog.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *