Attacco nel sud della Striscia: bimba uccisa. Hamas chiede tempo per esaminare piano Trump.
Uccisioni e Ferimenti a Khan Younis: Attacco Aereo in Gaza
TEL AVIV (ISRAELE) – All’alba di oggi, un attacco aereo israeliano ha provocato la morte di una bambina palestinese e lasciato diversi feriti nella zona di Al-Mawasi, situata a ovest di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. L’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riportato i dettagli dell’incidente, citando fonti sanitarie locali. In aggiunta, altre informazioni indicano che elicotteri e droni israeliani hanno aperto il fuoco su abitazioni nel quartiere di Al-Nasr, a ovest di Gaza City. Secondo il ministero della Salute di Gaza, sotto il controllo del gruppo terroristico Hamas, dal mese di ottobre 2023 si sono registrate almeno 62.622 vittime.
In un contesto di intensi scontri, la rete televisiva Al-Jazeera ha rivelato che l’esercito israeliano sta impiegando veicoli telecomandati e robot esplosivi nelle aree densamente popolate di Gaza City. Questo ha sollevato preoccupazioni per l’impatto che tali operazioni hanno sulla popolazione civile, già pesantemente colpita dalla guerra in corso.
Hamas richiede Tempo per Valutare il Piano di Pace di Trump
Il gruppo armato palestinese Hamas ha dichiarato di necessitare di ulteriore tempo per esaminare il piano di pace proposto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato dalla rete saudita Al-Arabiya, Muhammad Nazal, membro dell’Ufficio Politico di Hamas, ha sottolineato che il gruppo ha delle osservazioni sul piano e prevede di annunciare ufficialmente la propria posizione a breve. Questa dichiarazione segna un momento cruciale nella questione della pace, con il futuro della regione appeso a un filo.
Nel frattempo, il governo egiziano sta esercitando pressioni su Hamas affinché accetti il piano di Trump. Durante una conferenza all’Istituto Francese per le Relazioni Internazionali a Parigi, il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel Aati, ha affermato che il Cairo, in collaborazione con Qatar e Turchia, sta cercando di persuadere il movimento palestinese a prendere in considerazione questa proposta per porre fine al conflitto, che dura da quasi due anni. Abdel Aati ha avvertito che un eventuale rifiuto da parte di Hamas potrebbe portare a un’ulteriore escalation della violenza nella regione.
“È evidente che Hamas deve deporre le armi”, ha affermato il ministro, aggiungendo: “Non dovremmo permettere a Israele di avere scuse per continuare la sua offensiva su Gaza”. Ha inoltre messo in guardia contro l’uso di Hamas come pretesto per la violenza quotidiana contro i civili, evidenziando la gravità della situazione che va ben oltre l’inizio del conflitto, il 7 ottobre. “Ciò che sta avvenendo è una pulizia etnica e un genocidio”, ha dichiarato, richiamando l’attenzione internazionale sui tragici eventi in corso.
I Dettagli del Piano di Pace di Trump
All’inizio di questa settimana, la Casa Bianca ha presentato un piano di pace dettagliato composto da venti punti. Tra le principali proposte ci sono un cessate il fuoco immediato, uno scambio di prigionieri tra Hamas e Israele, un ritiro graduale delle forze israeliane da Gaza, il disarmo di Hamas e l’istituzione di un governo di transizione guidato da un’entità internazionale. Martedì scorso, Trump ha dato un ultimatum a Hamas di tre o quattro giorni per accettare la proposta, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha manifestato il proprio sostegno al piano. Tuttavia, Hamas non ha ancora fornito una risposta ufficiale.
Il ruolo dell’Egitto in queste trattative è fondamentale. Il ministro Abdel Aati ha confermato che il Cairo sta coordinando le proprie azioni con Qatar e Turchia, mantenendo un approccio assennato durante le discussioni. “Stiamo parlando con Hamas per comprendere la loro reazione a questo piano per Gaza”, ha dichiarato, enfatizzando l’importanza di un dialogo diplomatico per evitare ulteriori devastazioni.
In un clima di incertezze e tensioni, la comunità internazionale continua a seguire con attenzione gli sviluppi in corso. Gli sforzi di mediazione dell’Egitto potrebbero rivelarsi cruciali per definire il futuro della Striscia di Gaza e per apportare un cambiamento significativo nella vita delle persone colpite dal conflitto.
(Fonti: Wafa, Al-Jazeera, Al-Arabiya, ministero degli Esteri egiziano)
(ITALPRESS)
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