Adolescenti italiani: 54mila Hikikomori affrontano ansie sociali e pressioni sul futuro.

Adolescenti italiani: 54mila Hikikomori affrontano ansie sociali e pressioni sul futuro.

Adolescenti italiani: 54mila Hikikomori affrontano ansie sociali e pressioni sul futuro.

Hikikomori: Un Fenomeno Sociale in Crescita tra i Giovani

Cosa Significa Hikikomori?

Il termine Hikikomori, di origine giapponese, deriva da “Hiku” (ritirarsi) e “Komoru” (rinchiudersi). Questo fenomeno si riferisce a un ritiro sociale volontario e prolungato, prevalentemente tra i giovani. Le persone colpite, spesso adolescenti, si isolano nella loro abitazione, in particolare nelle loro stanze, evitando relazioni sociali significative, l’uscita da casa e la frequentazione scolastica o lavorativa. Attualmente, si stima che in Italia ci siano circa 54.000 adolescenti e 100.000 giovani adulti vivendo questa condizione, con una proiezione di oltre 200.000 persone affette da Hikikomori se si considerano tutte le fasce d’età e livelli di gravità.

Marco Crepaldi, psicologo e fondatore di Hikikomori Italia, ha indicato che la maggior parte di questi soggetti è costituita da maschi tra i 13 e i 17 anni. La sua associazione, attiva soprattutto nel nord Italia, è in contatto con circa 4.000 genitori che partecipano ai gruppi di aiuto.

Il Profilo dell’Hikikomori

Nel descrivere le peculiarità di un Hikikomori, Crepaldi mette in evidenza l’abuso delle nuove tecnologie, che, sebbene siano un canale di comunicazione, mascherano le problematiche più profonde, come le ansie sociali e le difficoltà di integrazione. Esistono diverse spiegazioni per il predominio maschile di questo fenomeno: gli uomini tendono a chiedere meno aiuto e spesso non ammettono di avere un problema, accrescendo il loro isolamento.

Le cause di questo ritiro possono sembrare molteplici, inquadrabili in contesti sia sociali sia familiari. Una causale predominante riguarda la pressione per le aspettative future, sia da parte dei genitori che dei social media. Questa forma di fuga dalla realtà è una risposta a sentimenti di inadeguatezza e paura del futuro. Tra le cause si riconoscono anche fattori come la visione negativa della società e la protezione eccessiva da parte dei genitori.

L’Impatto della Pandemia

Il fenomeno Hikikomori ha visto un incremento significativo a causa della pandemia di Covid-19. Secondo Crepaldi, in giappone, la popolarità di questo isolamento è aumentata del 20% in seguito ai lockdown e alle restrizioni, suggerendo un trend simile anche in Italia, dove non ci sono tuttavia dati ufficiali aggiornati. Molti ragazzi, che si trovano nella fase pre-abbandono scolastico, possono ancora essere aiutati, mentre chi ha già raggiunto il burnout affronta maggiori difficoltà.

Crepaldi avverte contro approcci coercitivi tra cui la disconnessione di Internet o minacce. Tali strategie possono allontanare ulteriormente questi giovani che temono di essere forzati a confrontarsi con la loro situazione emotiva. “Gli amici possono avere un ruolo chiave”, afferma, “ma gli Hikikomori tendono a rimanere isolati per paura di essere derisi”.

Un Approccio Familiare Necessario

Crepaldi sottolinea l’importanza di un intervento psicologico familiare. “Il problema riguarda non solo l’individuo, ma l’intera famiglia”, afferma. I genitori dovrebbero essere coinvolti nel processo di aiuto prima ancora che il figlio si senta pronto a riceverlo. La sua associazione supporta i genitori con psicologi che offrono consulenze e assistenza online, riconoscendo che 8 richieste su 10 provengono proprio da famiglie che stanno cercando di affrontare il problema.

Hikikomori Italia non si limita a fornire supporto, ma opera anche attivamente per sensibilizzare le scuole e la società nel suo insieme, portando testimonianze di genitori e creando consapevolezza riguardo al tema dell’isolamento sociale.

Il Ruolo della Scuola

La scuola riveste un’importanza cruciale nel combattimento contro questo fenomeno. Crepaldi sostiene che deve sviluppare strategie per accogliere anche gli studenti più fragili, come coloro che subiscono bullismo. Le istituzioni educative dovrebbero considerare forme di insegnamento alternative, creando ambienti protetti per i ragazzi che desiderano continuare a studiare ma non riescono a frequentare le lezioni in modo tradizionale.

Un approccio flessibile e comprensivo è fondamentale. Molte scuole, spiega, richiedono ai genitori di ritirare i figli piuttosto che supportarli nel riprendere le attività scolastiche. Questa mentalità spesso alimenta l’isolamento, rendendo la situazione ancora più difficile da affrontare.

Riferimenti e Fonti Ufficiali

  1. Ministero della Salute: Report sulla salute mentale degli adolescenti.
  2. Hikikomori Italia: Interviste e statistiche.
  3. Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza: Studi sulla condizione giovanile post-pandemia.
  4. ISTAT: Dati e report sui giovani e l’isolamento sociale.

Questa crescente problematica richiede un’attenzione collettiva e un intervento coordinato tra famiglie, scuole e professionisti, affinché si possano migliorare le prospettive future dei giovani italiani colpiti da Hikikomori.

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