Corecom e Rai: nuovo protocollo d’intesa per garantire libertà ai cittadini, afferma Peria Giaconia.
PALERMO (ITALPRESS) – Rai e Corecom hanno recentemente stipulato un nuovo protocollo d’intesa, un passo significativo per migliorare le trasmissioni degli spazi radiofonici e televisivi dedicati all’accesso regionale. Questi spazi rappresentano un’importante iniziativa della Rai, in qualità di servizio pubblico, per sostenere le organizzazioni di interesse sociale attive sul territorio.
Un’Iniziativa Strategica per il Settore Non Profit
Il protocollo si inserisce nel contesto delle funzioni di garanzia e vigilanza svolte dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), i cui Corecom (Comitati Regionali per la Comunicazione) operano come organi funzionali. Questo accordo, rinnovato, introduce regole aggiornate e promuove una collaborazione più stretta tra i Corecom e la Rai, mirando a rafforzare la comunicazione nel settore non profit.
Grazie a questa intesa, le organizzazioni di volontariato e le associazioni del terzo settore potranno contare su uno strumento moderno e efficace per comunicare le proprie attività, progetti e iniziative. Il nuovo approccio avrà un impatto significativo, migliorando l’accessibilità delle informazioni e dei contenuti utili ai cittadini.
Dettagli del Protocollo e Partecipazione delle Istituzioni
Il protocollo è stato firmato da Carola Barbato, Coordinatrice nazionale dei Corecom, e Alessandro Zucca, Direttore del Coordinamento sedi regionali ed estere della Rai. Durante l’incontro, era presente anche Giuseppe Carboni, direttore di Rai Parlamento, la testata giornalistica che, secondo la legge 14 aprile 1975, numero 103, è responsabile della supervisione dei programmi di accesso regionali e nazionali. La presenza di importanti figure istituzionali sottolinea l’importanza di questa iniziativa.
Il Presidente del Corecom Sicilia, Andrea Peria Giaconia, ha evidenziato l’importanza democratica e costituzionale degli spazi d’accesso. “Questi spazi – ha affermato Peria Giaconia – rappresentano veri e propri luoghi di libertà garantiti dalla nostra Carta costituzionale. Non si tratta solo di strumenti tecnici, ma di garanzie concrete per il pluralismo e la partecipazione delle realtà sociali.”
